Il ciarlatano
- Autore: Isaac B. Singer
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Adelphi
- Anno di pubblicazione: 2019
In anteprima mondiale Adelphi edita Il ciarlatano (2019, titolo originale The Charlatan, traduzione di Elena Loewenthal, a cura di Elisabetta Zevi), di Isaac Bashevic Singer (Leoncin, Polonia 21 novembre 1902 – Surfside, Florida, Stati Uniti, 24 luglio 1991), scrittore e traduttore polacco naturalizzato statunitense, autore di lingua yiddish, Premio Nobel per la Letteratura 1978.
Appena arrivati dicevano tutti la stessa cosa: l’America non fa per me. Ma poi, a poco a poco, si sistemavano, e non peggio che a Varsavia.
In un’America che stava per entrare in guerra e di conseguenza i prezzi erano alla stelle, Morris Kalisher aveva scelto il settore immobiliare. Nell’ambiente dei profughi si diceva che l’uomo, vestito ancora come i nuovi immigrati, quando si trattava di affari era come un pesce nell’acqua. Morris, a modo suo, a New York si era ricreato una specie di Varsavia. Al contrario, il suo amico Hertz Minsker,di quasi sessantanni, non voleva accettare il consiglio di Morris: “lascia perdere le tue assurdità. Datti agli affari”. Infatti l’erudito Hertz, studioso di filosofia e, a suo modo, anche di lingue, di qualche anno più giovane di Morris, aveva studiato in diverse università, ma senza mai laurearsi. L’uomo alto e magro, di carnagione chiara, portava con sé ovunque una cartella zeppa di libri e manoscritti, ed era sempre intento a prendere appunti su un taccuino. Si diceva che lavorasse da anni a un capolavoro che avrebbe stupito il mondo, ma per il momento Minsker non era venuto a capo di nulla. Hertz conduceva una vita precaria e inquieta passando da una donna all’altra in una confusione di documenti smarriti o scaduti e sempre con pochi soldi in tasca.
Pur sposato con Bronia, Hertz, quando iniziava un’avventura con una donna, non le dava mai il suo vero nome. L’uomo al momento aveva una relazione con la moglie di Morris, Minna e nel suo disordine esistenziale e sentimentale era certo che “la verità è che un uomo può amare dieci donne ed esser fedele a ciascuna, col cuore e con l’anima”. I suoi articoli erano apparsi in antologie ebraiche e in pubblicazioni francesi e tedesche. A New York Hertz, dove trovava difficile orientarsi, si metteva nei pasticci come dappertutto. Eppure Minsker, maldestro in ogni altra cosa, ma esperto nelle faccende amorose, era sempre pronto a nuove avventure.
Con Il ciarlatano tornano i personaggi tanto cari a Singer in cui spicca il seduttivo e contraddittorio Hertz, dall’animo irrequieto che con le sue debolezze e difetti sembra essere il protagonista di una commedia tragicomica.
Alla fine del volume, in una nota al testo, Elisabetta Zevi precisa che Il ciarlatano , che esce qui per la prima volta in volume, è apparso in origine a puntate sul “Forverts”, il quotidiano yiddish di New York, tra il 23 dicembre 1967 e il 31 maggio 1968, con cadenza bisettimanale. Nell’archivio Singer, custodito presso lo Harry Ransom Center dell’Università di Austin, Texas, si conserva, oltre al manoscritto originale in yiddish (la cui fotografia della prima pagina è presente nel libro), il dattiloscritto di un’inedita traduzione inglese, eseguita – non sappiamo da chi – presumibilmente subito dopo la pubblicazione sul “Forverts”.
Quando parlava di sé, amava dire: “Sono un ciarlatano!”.
Il ciarlatano
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