Kitchen
- Autore: Banana Yoshimoto
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Feltrinelli
"Grandi Letture Feltrinelli, 2011" ripropone "Kitchen" di Banana Yoshimoto in una nuova veste tipografica accattivante, dopo la prima apparizione in Italia avvenuta nel lontano 1991, sempre per la stessa casa editrice.
Dopo la morte dell’amata nonna, la giovane Mikage rimane sola al mondo, essendo da tempo orfana dei genitori. La stanza della casa che adora di più è la cucina. E’ quello il luogo in cui Mikage si raccoglie, si sente protetta, respira i ricordi di una familiarità ormai perduta.
Siamo rimaste solo io e la cucina. Mi sembra un po’ meglio che pensare che sono rimasta proprio sola. Nei momenti in cui sono molto stanca,, mi succede spesso di fantasticare. Penso che quando verrà il momento di morire, vorrei che fosse in cucina. Che io mi trovi da sola in un posto freddo, o al caldo insieme a qualcuno, mi piacerebbe poterlo affrontare senza paura. Magari fosse in cucina (pagg 9, 10)
L’amico Yuichi, che vive con la madre Eriko, le propone di traferirsi per qualche tempo a casa loro, in modo da alleviarle il peso della solitudine. Mikage accetta, diventandone così quasi una parente adottiva. In quella casa grande, prediligendo sempre la cucina, la ragazza troverà infatti un’altra famiglia e nuovi affetti. Ben presto scoprirà che l’affascinante e magnetica Eriko è in realtà il padre di Yuichi.
Kitchen è stato il primo libro di Banana Yoshimoto, un autentico successo con decine di ristampe in Giappone. Un romanzo struggente sulla solitudine, sulla perdita degli affetti più cari, sul valore della famiglia, sull’amicizia, sull’amore, sull’omosessualità. Lo stile narrativo è semplice, limpido, ingenuo e prodondo allo tempo stesso. Ambientato nel Giappone moderno, di rimando ci offre anche uno spaccato di quella società assai lontana dal nostro modo di essere europei, grazie anche alla splendida traduzione di Giorgio Amitrano.
Per una parte della critica, Banana Yoshimoto avrebbe dovuto rappresentare soltanto una meteora, un’autrice dalla notorietà ad orologeria, niente che insomma potesse offuscare l’immagine di mostri sacri come Kawabata, Tanizaki, Mishima. Smentendo tantissimi con la pubblicazione di altri romanzi divenuti famosi in tutto il mondo, Yoshimoto può essere considerata ormai una pietra miliare della letteratura nipponica. Questo libro delicato, intenso, commovente, rappresenta soltanto l’inizio di un lungo percorso artistico-narrativo, tuttora ben lontano dall’essersi concluso.
Kitchen contiene anche Moonlight Shadow, altro breve racconto e piccolo gioiello metafisico che toccherà il cuore del lettore.
Kitchen
Amazon.it: 9,50 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Kitchen
Lascia il tuo commento
Libro meraviglioso, era da tanto che non divoravo i libri leggendomeli in un solo giorno.
La protagonista Mikage, è una giovane ventenne che, malgrado la sua età, conosce bene cosa significhi vivere nella disperazione. Morti entrambi i genitori quando era piccola è stata affidata ai nonni i quali, lasceranno la protagonista che si ritroverà, infine, da sola. E’ qui che entra in scena il personaggio di Yuichi ma soprattutto di Eriko: un uomo-donna che fa scoprire cosa sia la gioia di vivere, e che ridà alla protagonista una famiglia unica e piena d’amore. Tutto questo fino a che tutto non le sarà tolto, e ricadrà nella sua solitudine che in realtà non aveva mai smesso di sentire.
Il rapporto "confuso" con Yuichi, le cucine, tratto fondamentale e luogo sicuro della protagonista, ma soprattutto la forza della stessa, sono gli elementi salienti del romanzo.
Nonostante sembri un romanzo triste e lugubre si tratta di una lezione di vita, un crescere insieme a Mikage che porterà momenti di tristezza, di sgomento, di brividi lungo il corpo e di lacrime di commozione, ma che non smetterà di emanare una grande forza, quella della protagonista che ce la fa, che va avanti, seppur a testa bassa, tra gli spiacevoli drammi che la vita ci offre.
Veramente meraviglioso, ho segnato tantissime frasi che ritengo significative, e ve le ripropongo alcune:
"Diventerà grande, accadranno tante cose e toccherò il fondo molte volte. Soffrirò molte volte e molte volte mi rimetterò in piedi. Non mi lascerò sconfiggere. Non mi lascerò andare" (Mikage)
"Può darsi che in futuro stando con me conoscerai dolori, guai, problemi ma, se vuoi, costruiamo insieme una vita complicata, ma più felice di qualsiasi vita solitaria" (Mikage a Yuichi)
"Io, invece, quando sono stanca di tutto, quando ho i brufoli, quando di notte avverto la solitudine e telefono a tutti gli amici ma nessuno risponde, odio la mia nascita, la mia educazione, la mia stessa vita. Sono scontenta di tutto." (Mikage)
"Lei dice che non riesce ad amare una ragazza più di una penna stilografica"
Non ero innamorata di Yuichi, per questo capivo bene quella frase. Una penna stilografica per lui e per lei avevano un’importanza e una qualità totalmente differenti. Credo che al mondo ci siano persone capaci di amare da morire una penna stilografica. E’ molto triste. E’ una cosa che si capisce quando non si è innamorati."
Passiamo a Moonlight Shadow:
Racconto che l’autrice porterà come tesi di laurea, molto influenzato dal genere dello "shojo manga".
Storia di una ragazza che perde il suo amore ma che grazie ad un incontro con una ragazza, riesce a salutare e ad andare finalmente avanti.
La figura di Urara, la ragazza che la protagonista incontra ogni notte all’alba, fa pensare ad una figura angelica che porterà alla rinascita della protagonista, grazie ad un espediente che le permetterà di prendere coscenza della perdita dell’amato e salutarlo per l’ultima volta.
Ecco alcune citazioni:
"Quando eravamo abbracciati conoscevo parole che non erano parole.."
"Il raffreddore, sai" disse Urara con voce calma, abbassando lievemente le palpebre, "adesso è nella fase peggiore. Stai cosi male che preferiresti morire. Però forse a questo punto non può peggiorare. Ogni persona ha limiti che non possono essere oltrepassati. E’ vero, in futuro il raffreddore ti potrebbe tornare, in una forma forte e altrettanto grave, ma se tieni duro forse non accadrà più per tutta la vita. E’ cosi che funziona. Puoi considerare inaccettabile la possibilità che torni, oppure, se torna dire a te stessa "Beh, ci risiamo di nuovo?" e tutto diventa molto più facile.
Lo consiglio davvero a tutti!
Libro stupendo e introspettivo. Mi trovo d’accordo con la recensione.