L’Anno senza estate di Carlos del Amor

Aprire un varco nelle vite dei propri vicini di casa, persone che si incontrano ogni giorno negli ascensori, sui pianerottoli, per le scale, alle quali si rivolgono frasi frettolose e brevi saluti. È la possibilità che si ritrova ad avere il protagonista di “L’anno senza estate” di Carlos Del Amor, nato a Murcia nel 1974, laureato in Giornalismo all’Università Carlos III di Madrid, giornalista e presentatore televisivo della TVE, la televisione pubblica spagnola.

Il protagonista di questa storia, appunto, un giornalista come l’autore, rimasto da solo nella calura estiva di Madrid, in attesa della tanto agognata ispirazione per scrivere il suo prossimo romanzo. Il ritrovamento del mazzo di chiavi della portinaia del suo stabile, andata in ferie, lo porta a girovagare negli appartamenti e nelle vite degli altri e gli fa fare la conoscenza della storia di Ana e Simòn, il cui mistero lo cattura e lo costringe a indagare. Per quale motivo, ogni 20 settembre, da trent’anni a questa parte, Simòn fa pubblicare una lettera d’amore e rimpianto per la sua Ana?

“Mi manchi, tanto che ti parlo ogni giorno, ceno con te ogni sera e dormo con te ogni notte” .

E cosa è successo realmente alla donna, morta in seguito ad una caduta dal balcone? È stato un amore idilliaco, o forse una storia di gelosia e ossessione. E ancora, il giornalista incrocia la vita di Juan, partito povero dall’Argentina e emigrato a Madrid in cerca di fortuna, che vive in un attico spoglio ed è costretto a fingersi agli occhi della famiglia attore di successo; e con la storia di Doña Amalia, la cui vita è stata segnata dal lutto e dalla malattia, e la cui voce solitaria accompagna attraverso le finestre aperte i giorni del protagonista, che la sente parlare rivolgendosi al vento e cantare vecchie strofe d’amore orecchiabili:

“Occhi verdi, verdi come il basilico, verdi come il grano verde, e il verde, verde lime. Occhi verdi, verdi, col lampo di un pugnale, piantati nel mio cuore”

e con Margarita, che l’Alzheimer ha relegato ad una vita senza tempo né ricordi. Protagonista del romanzo è anche un quadro: I tre favoriti viaggiatori, di John Francis Rigaud, e la sua protagonista femminile, ritratta in mongolfiera accanto a due uomini, prima donna, nel XVIII secolo, a librarsi di qualche metro nell’aria. L’intrecciarsi di queste vite e dei loro misteri diventano per il giornalista la compagnia più cara nella solitudine d’agosto.