L’Italia in eredità. Umberto I, il Re buono
- Autore: AA. VV.
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2024
L’Italia in Eredità. Umberto I, il Re buono di autori vari, a cura di Edoardo Pezzoni Mauri e Salvatore Sfrecola (Historica “Giubilei Regnani”, Roma 2024, pp. 214), è il quinto volume della collana “L’Italia in eredità”, diretta da Alessandro Sacchi.
Dopo i volumi dedicati a Vittorio Emanuele II, a Camillo Benso di Cavour, a Giuseppe Garibaldi e al Re Umberto II, vede la luce il presente dedicato al secondo Re d’Italia, Umberto I di Savoia, con prefazione della principessa Maria Pia, primogenita del Re Umberto II e della Regina Maria Josè.
Attraverso l’alto contributo di storici, docenti universitari, giornalisti e giuristi, vengono presi in esame, e molto profondamente analizzati, svariati aspetti del Regno del secondo Re d’Italia, Umberto I detto “Il Re buono”, e ciò anche per celebrare il CLXXX della sua nascita, il 14 marzo 1844.
Il regno di Umberto I è il momento della costruzione dell’identità della giovane Italia, allora recentemente unificata ma pronta a ritagliarsi un proprio spazio nella politica internazionale.
Viene giustamente scritto nella seconda di copertina.
E quindi ecco i contributi del prof. Guglielmo de’ Giovanni-Centelles sul completamento dell’Unità Nazionale con una visuale verso il Mediterraneo;
della prof.ssa Elena Manzo sulle bonifiche e quindi le pianificazioni urbane della cosiddetta “età umbertina” (Napoli e Roma sono ricchissime di codesta architettura);
del prof. Gustavo Moma di Nomaglio in cui analizza il c. d. “filo rosso anarco-comunista” dal 1898 al 1914, dall’insurrezione milanese domata dal generale Fiorenzo Bava-Beccaris, al regicidio del 29 luglio 1900 a Monza, ai genocidi di inizio Secolo, quindi all’attentato di Sarajevo, che possiamo benissimo inserire tutti nel quadro generale delle cause della Prima guerra mondiale; del dott. Adriano Monti Buzzetti Colella, in cui pone in evidenza lo stile c. d. “fin de siècle” che poi è la “Belle Époque” anche per il modo di vestire e la comparsa dei primi giornalisti in tuba; del prof. Nicola Neri sulla politica coloniale del Re Umberto I, grande fautore di ciò; dell’avvocato Edoardo Pezzoni Mauri e della prof.ssa Rossella Pace sul ruolo fondamentale e culturale della Regina Margherita, “musa ispiratrice”, amica di poeti e scrittori (Pascoli, Carducci), di dantisti (Luigi Pietrobono), la quale fu fautrice di salotti letterari, delle prime “lecturae Dantis” a Roma e anche della moda;
del prof. Nicola Pisani sulla grandissima riforma giuridica dell’Italia Liberale che fu il “Codice Penale Zanardelli” del 1889, il primo, tra l’altro, ad abolire la pena di morte per i reati comuni e che rimarrà in vigore fino al 1931 quando fu sostituito dal “Codice Rocco”; del prof. Andrea Ungari sull’importanza ed il ruolo del Re nella stipula della Triplice Alleanza, e, in conclusione, del prof. Salvatore Sfrecola sul ruolo fondamentale del giurista Vittorio Emanuele Orlando, Presidente della Vittoria nella Prima guerra mondiale, il quale operò dal Regno di Umberto I a quello di Umberto II, dando anche un prezioso contributo alla Costituzione della Repubblica Italiana, presiedendo la prima seduta dell’Assemblea Costituente quale decano.
È un libro che va letto, ponderato, studiato, approfondito in tutti i suoi aspetti appunto per gli alti contributi forniti da veri esperti nei vari campi presi in esame.
Ma di ciò non avevamo dubbi, dopo la pubblicazione dei precedenti prestigiosi volumi della collana.
Concludo con le parole tratte dalla prefazione della principessa Maria Pia di Savoia:
[…] Gli autori di questo volume ricostruiscono e analizzano, coniugando felicemente alta divulgazione e corretta informazione storiografica, la biografia, le vicende, la società, i costumi, i tempi di Re Umberto I e di questo sono grata, augurando all’opera la diffusione e il successo che sicuramente merita.
E speriamo in prossimi ulteriori volumi di questa collana celebrativa essenzialmente della nostra Nazione e delle nostre intramontabili tradizioni.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’Italia in eredità. Umberto I, il Re buono
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