L’amore e le foreste
- Autore: Eric Reinhardt
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Salani
- Anno di pubblicazione: 2015
“L’amore e le foreste” (Salani 2015, titolo originale L’amour et les forets, traduzione di Riccardo Fedriga) di Eric Reinhardt è il nuovo romanzo dell’autore francese che in Francia ha venduto più di centomila copie.
“Mi è venuta voglia di conoscere Bénédicte Ombredanne leggendo la sua prima lettera; quelle due pagine mi hanno commosso e fatto sorridere, ed erano anche molto ben scritte”.
Lo scrittore di successo Eric Reinhardt aveva ricevuto, tramite la sua casa editrice, una lettera da una sua lettrice di trentasei anni abitante a Metz, città del nord est della Francia, capoluogo della regione della Lorena. La donna, insegnante di lettere in un liceo della sua città, esprimeva la sua ammirazione per l’autore, il quale aveva avvertito che nella missiva “all’inizio un po’ cauta e piena di amarezza” il motore delle due pagine fosse stato la timidezza. Inoltre la natura della lettera, a giudizio di Eric, audace e rispettosa, seria e disinvolta, acuta e ingenua, lo aveva indotto a pensare che la sua ammiratrice fosse in fuga da una situazione intollerabile. Tra le righe, in cui nulla veniva rivelato riguardo alla natura dei suoi problemi personali, Reinhardt aveva intuito la volontà dell’insegnante di resistere, combattere e infine superare le difficoltà. L’autore le aveva risposto via mail ringraziandola “le due pagine avevano provocato in me un piacere immenso”, grato che il suo lavoro “potesse godere di lettori di qualità”. La seconda missiva era stata rivelatrice del fatto che la colta Bénédicte amava moltissimo i libri confidando allo scrittore che “aveva percepito qualcosa di vitale nel suo romanzo”. Il libro aveva fatto comprendere a Bénédicte che è possibile inventare la propria vita e che possa essere meravigliosa. Invece Reinhardt aveva intuito che dentro la donna vivevano più persone che faticava a conciliare.
“Ho incontrato Bénédicte Ombredanne due volte, entrambe ai tavolini del Nemours, un caffè all’ingresso dei giardini del Palais Royal. La prima volta nel marzo del 2008, il secondo incontro una domenica di settembre”.
Nella prima occasione l’uomo e la donna erano entrambi intimiditi. Eric aveva risposto alle domande di Bénédicte, capelli e occhi scuri, carnagione chiara, sulla scrittura dei suoi romanzi. La seconda volta la donna dallo sguardo elegante e sognatore si era confidata per quattro ore, tirando fuori ciò che da anni custodiva solo per se stessa. Con freddezza e con “una precisione clinica”, Bénédicte aveva raccontato di essere vittima delle vessazioni morali e fisiche di un marito violento e dal comportamento patologico, Jean-Francois, di professione impiegato di banca. Gli stessi figli della coppia, la quattordicenne Lola e Arthur di sette anni, subivano i repentini cambi di umore del padre. A questa vita di umiliazione e sofferenza la donna contrapponeva il suo ricco mondo interiore composto di letteratura, libri “unica consolazione”, mostre d’arte e musica classica. Ma qualche cosa stava cambiando nell’anima della sensibile Bénédicte, le sue ambizioni di felicità stavano da poco riprendendo vita. Questo anche per merito della relazione di amicizia che si era instaurata con Eric.
Reinhardt, con una prosa incisiva ed efficace, ritrae un personaggio complesso e toccante indagando sul particolare rapporto che talvolta si può verificare tra lettore e autore. Tra le pagine coinvolgenti del volume, che tratta un tema purtroppo molto attuale, si evince l’empatia che lo scrittore avverte verso la sua appassionata lettrice. Il pluripremiato autore ha di recente dichiarato che l’idea per scrivere “L’amour et les forets” gli era venuta in treno.
“La donna seduta accanto a me, la quale mi aveva visto in un programma letterario in televisione, mi ha detto che avrei dovuto scrivere la sua storia. Sono rimasto scioccato: era una storia di moleste coniugali”.
Inoltre l’autore ha affermato:
“Il personaggio di Bénédicte, la mia eroina, è completamente inventato, alla quale ho dato i miei sentimenti e immaginazione. È una figura composta dalla mia sensibilità e dal mio rapporto con la realtà e le mie ossessioni”.
“L’amore e le foreste” si può considerare un omaggio ai magici poteri che i libri possono avere.
“Io preferisco la profondità, dove ci si può nascondere: l’amore e le foreste, la notte, l’autunno, proprio come lei”.
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