L’amore è un cerchio
- Autore: Coralba Capuani
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
“Eppure la guerra è questa, è fatta di uomini comuni a cui viene stravolta una vita ordinaria. Non è l’elenco delle conquiste, né la storia di chi sui libri ci è finito per meriti o demeriti. La Storia è fatta di gente comune e di storie semplici. Storie a cui nessuno dà importanza, ma che significano tutto per la vita di una piccola comunità”.
Questo è il messaggio essenziale che si coglie nella storia raccontata da Coralba Capuani nel romanzo “L’amore è un cerchio” (Parallelo 45 Edizioni, 2017). Un romanzo che ci parla della storia d’Italia, con tanto di documentazioni accurate, ma che ce la racconta attraverso i sentimenti e le vicende degli abitanti di una terra che, secondo l’autrice, per la propria patria “sarà sempre figlia di un dio minore”. L’Abruzzo infatti, terra che ospita tradizioni antichissime e un popolo orgoglioso delle stesse, è passato alla storia purtroppo per ben altro. Nel suo primo romanzo, “Il cuore aspro del Sud” Coralba Capuani raccontava accorata che l’annessione al Regno d’Italia aveva rappresentato per il popolo abruzzese un periodo di sofferenza mai riconosciuta, in quanto i piemontesi - nella realtà conquistatori spietati, responsabili di orribili e immotivate carneficine - sui libri di storia risultano essere gli eroi, mentre gli abitanti offesi e perseguitati, costretti a organizzarsi in bande per difendere le loro famiglie, erano stati definiti sbrigativamente briganti fuori legge.
In questo romanzo invece l’Abruzzo diventa tristemente famoso per aver ospitato il duce a Campo Imperatore durante il governo Badoglio e la famiglia reale subito prima della sua vergognosa fuga. Solo per questo, malgrado la guerra partigiana su quell’Appennino sia stata fondamentale come ovunque per la liberazione dell’Italia e sia costata un terribile bagno di sangue.
Peppino, Pietro, Mario, Emanuele: quattro nomi di uomini semplici, attaccati alla vita, alla famiglia, agli amici e alla loro gente, con le mogli, le fidanzate e le altre persone care che pregano per la loro salvezza. Loro sono la storia, la guerra partigiana. Loro con i loro dialetti, le loro storie a volte buffe e altre volte drammatiche; storie inserite in un contesto di vita quotidiana impregnata della mentalità della società abruzzese del tempo, ricca di valori formali e tradizionali che però sapevano proteggere i migliori sentimenti e le relazioni sociali. Questo ci fa toccare con mano Coralba Capuani, in una vicenda in cui l’umanità si sposa con la cultura e i fatti storici. Chi legge allora si fa un’idea diversa della storia che ha studiato e inizia a familiarizzare con le generazioni passate in modo empatico e commosso.
Lo stile è forse ancora un po’ acerbo, ma promettente. Ci fa provare la nostalgia dei romanzi storici ottocenteschi e del primo novecento, in cui la semplicità dei personaggi viveva sotto l’occhio vigile di un narratore che aveva ben osservato e conosciuto la loro realtà, per presentarla a tutto tondo col suo dialetto, le sue superstizioni e l’ingenuità dei popoli protagonisti. Per questo Coralba Capuani si dimostra una voce fuori dal coro nell’editoria moderna, troppo spesso vuota di contenuti o di realtà per voler ricercare linguaggi nuovi e trasgressivi. È una voce che cerca di accendere le coscienze e la passione per un connubio tra letteratura e storia, che passa dall’umanità di ogni persona e di ogni popolo.
L'amore è un cerchio
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