L’anello mancante
- Autore: Saida El gtay e Nicolò Angellaro
- Genere: Fantasy
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
“L’anello mancante” (Il Camaleonte, 2016), vincitore del premio InediTo 2015, è un romanzo fantasy che colpisce l’immaginazione sin dalla copertina e il titolo, favorendo la curiosità nello scoprire una storia che prende spunto dalla verità e dalla leggenda per creare una trama originale e coinvolgente.
I protagonisti, Indira e Tommaso, non potrebbero essere più diversi tra loro. La prima è chiusa, cupa ed introspettiva mentre il secondo è goliardico, un gran parlatore, uno a cui piace cazzeggiare e rimorchiare. I due non si conoscono e galeotto fu un anello che gli permette di incontrarsi.
L’ambientazione, la bella Torino, tanto esoterica quanto eccezionalmente storica nella sua rappresentazione più sfavillante e fascinosa, si presenta di notte, quando le ombre dei misteri più intriganti si tolgono il velo dell’impossibilità per essere finalmente sfiorati. Ed è proprio ciò che accade ai due protagonisti che ignari dell’intricata storia alla quale si stanno ingenuamente avvicinando, cominciano a scoprire una città diversa, piena di inquietudini e di segreti.
Grazie al ritrovamento di un anello e di un dito vero che lo accompagna collegato alla figura di Gustavo Rol, Indira e Tommaso si improvvisano investigatori alla ricerca della verità su quello strano tesoro che non può essere capitato per caso.
Il loro viaggio è fatto di buio e di ombre ma anche di toni ironici e divertenti grazie alla differenza e alla peculiarità dei protagonisti.
Lo stile dei due autori è diverso ed è facilmente riconoscibile dalla suddivisione della narrazione in due punti di vista diversi. Infatti la voce narrante si alterna da capitolo a capitolo, incarnando una volta quella femminile e un’altra quella maschile.
È chiaro che nella personalità di Indira, nel suo linguaggio, si riflette la penna di Saida El gtay che permette una rappresentazione al femminile nella quale qualsiasi ragazza di giovane età può riconoscersi, identificandosi con facilità nel ruolo del personaggio e nella storia. Questo è sicuramente un punto a favore che va concretizzandosi anche grazie allo stile utilizzato dall’altro autore, Nicolò Angellaro, che con maggiore brio, ironia e uno stile più accattivante ed immediato rende il suo personaggio spontaneo e istintivamente simpatico.
C’è anche da dire che il mix è perfetto perché se da un lato abbiamo Indira più riflessiva e coscienziosa, dall’altro abbiamo un Tommaso a cui piace divertirsi, parlare a sproposito ed essere sicuramente più portato all’azione che al pensiero.
La fusione delle due penne genera un romanzo forte, d’impatto, pieno di curve e di salite che non permettono al lettore di annoiarsi. È interessante addentrarsi nei luoghi descritti, in una Torino esoterica e magica nella quale bene e male si affrontano. La pericolosità è rappresentata da spazi oscuri, nei quali armeggiano figure aliene e deliranti legate ad un’arcana setta. Uno scontro che coinvolge tutti e che richiama le storie più antiche, ancora più affascinante perché raccontato in modo estremamente fresco e moderno da due autori che portano sveltezza e energia in un mondo che aveva bisogno di una scossa per risvegliare la curiosità, qui certamente ben ripagata.
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Ciao,
penso che la tua recensione sia molto ben scritta e mi ha invogliata subito a leggere il libro in oggetto. Ottimo lavoro! :)