L’enigma della stanza impenetrabile di Derek Smith

Il cosiddetto “delitto della camera chiusa” è un vero e proprio topos della letteratura poliziesca, un tema così ricorrente che innumerevoli autori vi si sono cimentati. L’idea di base è in fondo semplice, ma sufficiente a stimolare la curiosità del lettore: in una stanza chiusa ermeticamente dall’interno, o comunque impenetrabile dall’esterno e senza passaggi segreti, viene commesso un omicidio all’apparenza inspiegabile, dato che nessuno ha avuto accesso all’ambiente, a parte la vittima. Si dice che Derek Smith, autore de L’enigma della stanza impenetrabile (1953), fosse uno dei massimi esperti del genere. La sua era una sorta di monomania, dato che aveva tappezzato la sua abitazione di ogni sorta di pubblicazione sul tema. Di lui si hanno scarse notizie biografiche. Inglese, classe 1926, trascorse l’intera esistenza nella vecchia casa di famiglia, senza la necessità di lavorare grazie ad un sussidio per reduci di guerra, fino alla morte sopraggiunta nel 2002. Nel 2014 sono stati pubblicati in un unico volume, il Derek Smith Omnibus, i tre gialli che costituiscono la sua intera produzione letteraria: L’enigma della stanza impenetrabile (titolo originale, Whistle up the devil), Come to Paddington Fair e Model for a murder.

L’enigma della stanza impenetrabile, il primo e più famoso romanzo, ha come protagonista il detective dilettante Algy Lawrence, un giovane sui trent’anni che Scotland Yard interpella ufficiosamente per risolvere i casi apparentemente insolubili, in barba alle procedure ufficiali. Lawrence viene invitato dal suo amico, l’ispettore Castle, a recarsi in un’antica magione della campagna inglese, Querrin House. La casa nasconde un terribile segreto: una stanza chiusa da anni in cui in passato si è consumato un brutale omicidio, attribuito ad un fantasma dagli abitanti del luogo. Il proprietario della dimora, Roger Querrin, vuole sfatare la leggenda e trascorrere un’intera nottata nella camera maledetta, sfidando i demoni e le superstizioni. II fratello chiede allora aiuto all’ispettore Castle, affinché invii un uomo di fiducia che possa sorvegliare l’incauto Roger. Arrivato sul posto, Lawrence mette in atto tutte le accortezze necessarie, pur essendo assai scettico in merito alla vicenda. Nonostante ciò, il povero Roger viene davvero ucciso nella camera chiusa, come era accaduto al suo antenato. Il delitto è talmente improbabile da mettere a dura prova i nervi e la razionalità dell’investigatore più esperto: Roger Querrin è stato assassinato in una stanza chiusa ermeticamente dall’interno e sorvegliata a vista da tre persone. Non ci sono passaggi segreti e nessuno ha potuto introdursi né prima né durante la permanenza della vittima. Come si è potuto consumare un sì atroce misfatto? È dunque vera la leggenda del fantasma? A questo punto inizia la serrata attività di indagine che, come da tradizione, porterà l’astuto Algy Lawrence ad individuare l’assassino, fin troppo umano persino nel movente.

Il principale punto di forza del romanzo è la perfezione del meccanismo narrativo. Smith dissemina qui e lì tra le pagine del libro, con sapiente abilità, le chiavi che serviranno a risolvere il mistero, costellando la strada di Lawrence di equivoci e false piste, fino al climax dell’imprevedibile finale. Il delitto viene scomposto in una sorta di esame autoptico, fino alla rivelazione conclusiva. La mirabile costruzione dell’intreccio rende intrigante la storia; tuttavia, a mio avviso, l’uso eccessivo dei dialoghi impaluda talvolta la lettura in lunghe divagazioni che rallentano il ritmo e affaticano chi legge.

Il romanzo era già stato pubblicato in Italia negli anni Cinquanta, con il titolo Un fischio al diavolo, per essere poi rapidamente dimenticato. Polillo Editore, specializzato nella ristampa di romanzi gialli poco conosciuti, ne ha recentemente curato una seconda edizione, scegliendo un titolo meno fedele all’originale ma più accattivante. Non sono un appassionato di polizieschi, ma devo riconoscere che i delitti della stanza chiusa possiedono un fascino particolare; per chi ne volesse la prova, consiglio la lettura del volume.