L’eredità di Mrs Westaway
- Autore: Ruth Ware
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Corbaccio
- Anno di pubblicazione: 2019
Il nome è facile da ricordare, l’ebraico Ruth, il cognome anche, un istantaneo Ware. I suoi ottimi gialli psicologici girano il mondo da qualche anno, tradotti in quaranta lingue e stazionano stabilmente ai vertici delle classifiche di vendita (L’invito, 2015; La donna della cabina numero 10, 2016; Il gioco bugiardo, 2017), ai quali si è aggiunto a giugno 2019 il quarto titolo, L’eredità di Mrs Westaway (pubblicato come gli altri da Corbaccio, collana Top Thriller, traduzione di Valeria Galassi 368 pagine 19.50 euro, 9.99 in edizione digitale).
Per i lettori Ruth Ware è la nuova Agatha Christie. Scrive in modo accattivante, le trame sono eleganti, c’è poco sangue, ma parecchia tensione e tanti indizi disseminati strada facendo, che tuttavia portano spesso verso binari morti o quasi.
È un’autrice britannica di 42 anni (l’età di una signora non si dice, ma quella di una scrittrice si può rivelare senza problemi), vive dalle parti di Brighton, nella nativa Contea dell’East Sussex, ha lavorato come cameriera, libraia, pubblicista e anche insegnante d’inglese in una parentesi a Parigi, prima di rivelarsi una firma di prestigio internazionale e collocare sistematicamente ogni suo giallo tra i primi dieci bestseller del pianeta, secondo la più prestigiosa stampa anglosassone.
Negli Stati Uniti spopola e non si può dire diversamente in Italia, dove i complimenti dei fan arrivano un po’ da ogni parte, a conferma che come la precedente regina del giallo Agatha, la raffinata penna gialla della Ware piace molto, soprattutto al pubblico femminile, solitamente esigente e non sempre facile da accontentare. Le donne si aspettano il meglio dalla lettura e sono in grado di giudicare molto severamente.
Per una scrittrice di thriller che viene considerata tra le prime al mondo - sul podio nel sottogenere del giallo a tinte psicologiche - avviare il romanzo con una sorta di diario in corsivo della protagonista non deve sembrare una sorpresa. Si parte infatti da uno dei capitoli in controcarattere tipografico, nei quali vengono fornite informazioni sul passato della signorina Harriet Westaway, per noi Hal. Sono alternati a quelli in cui l’azione si sposta al presente e ce la fa conoscere ancora meglio.
Prima d’incontrarla nelle pagine, si può fare cenno senza spoilerare alla buona novella che l’ha raggiunta improvvisamente: qualcosa come l’eredità di uno zio d’America. In effetti, il defunto benefattore non è uno zio e non è dagli States che arriva la notizia della successione, perché la generosa testatrice è la nonna, che viveva in Cornovaglia, sempre in Gran Bretagna. Indubbiamente, un colpo di scena nella vita della ragazza di Brighton. Poco importa che la nonna sia morta e sepolta da vent’anni, perché Hal ha tutta l’intenzione di stare al gioco e si reca prontamente nella Contea britannica sud-occidentale.
Del resto la sua stessa vita è una specie di bluff. Allude per prima ad un “segreto”, nelle sue riflessioni diaristiche.
La posta è piena di bollette. Affitto, luce, gas: le spese per appartamento all’ultimo piano la mettono in seria difficoltà, le si stringe lo stomaco al pensiero di non poterle affrontare, mentre stropiccia l’ennesimo sollecito.
Piccola di statura, magrissima, pallida e giovane, si ritrova sola, dura e testarda.
Il resto della corrispondenza è costituito dagli inutili volantini pubblicitari, a parte un’insolita busta bianca rigida, simile ad una partecipazione di nozze. All’interno, una comunicazione dell’esecutore legale delle ultime volontà della signora Helen Westaway, venuta a mancare il 22 novembre.
“Proprietà immobiliari di notevoli dimensioni… beneficiari del testamento…”, passaggi che hanno un significato chiaro, in una situazione che invece non dovrebbe avere senso: i nonni di Hal sono in cielo da due decenni.
Eccitazione? Certo, ma allo stesso tempo agitazione, ecco il suo stato d’animo.
Il nonno e la nonna erano i genitori della mamma, ma un padre doveva pure averlo avuto, sia pure per una notte fuggevole, la storia di una sera, la prima e unica volta a letto dopo un incontro in un night club. Aveva un accento spagnolo: è tutto quello che mamma Margarida le aveva saputo dire.
È tutto molto confuso, ma si rende conto che potrebbe comunque reclamare quell’eredità. Quando il gioco si fa duro, i duri scendono in campo e se c’è qualcuno che può fare sul serio qualcosa che sembra totalmente sbagliato, quel qualcuno è proprio lei, Harriet Margarida Westaway, figlia di una studentessa e di uno sconosciuto.
Se c’è qualcuno in grado di farla franca quella sei tu, si dice. Dispone di un’innata capacità di leggere la mente di chi le sta davanti. Seduta al suo banchetto sul corso, interpreta i tarocchi e pratica la chiromanzia. Molti tornano, altri vengono anche da lontano, dicono agli amici che quello che lei aveva anticipato si è poi esattamente verificato.
Ma se la sua vita è un gioco, questa volta andrà a cacciarsi in una partita molto rischiosa. Mortale.
L'eredità di Mrs Westaway
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