L’invito
- Autore: Ruth Ware
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Corbaccio
- Anno di pubblicazione: 2015
Quella festa prima delle nozze non s’aveva da fare. Omicidio, omicidio
Era una giornata bellissima per Nora (Leonore), cominciata alla grande, in beata solitudine, senza compagne di appartamento che ti finiscono il latte, lasciandoti a bocca asciutta. Adora vivere da sola. Non sa che una mail, quel giorno, cambierà tutto, cacciandola nell’incubo de “L’invito”, giallo psicologico edito in Italia da Corbaccio (348 pagine 16,90 euro). Lo firma Ruth Ware, pseudonimo di una narratrice inglese esordiente, con una quantità di lavori alle spalle, cameriera compresa, oltre che insegnante di lettere, prima di approdare al mondo editoriale, nell’ufficio stampa di una casa editrice.
Per Nora, avviata a sua volta a una carriera da scrittrice dieci anni dopo il College, galeotta è l’email e chi l’ha scritta. Un invito a un addio al nubilato, inviato da una certa Flo, in vista del matrimonio di Clare Cavendish. Era stata per molto tempo un’amica, anzi, l’amica del cuore, poi Nora si era allontanata, cancellando tutto, dal numero di telefono ai ricordi. Ora, una grossa parte di lei voleva che Clare restasse nel passato al quale apparteneva, ma un’altra parte, piccolissima, era curiosa e chiedeva esattamente il contrario.
Certo che una convocazione estemporanea, senza un invito alle nozze... e dopo tanto silenzio...
Tra diversi no e varie amiche che si tirano indietro, saranno solo in sei, compreso un tale Tom (??). Pochi. Strano, ricordando il carattere di Clare e il suo precoce stile di futura donna di successo, sempre così padrona di sé e del suo mondo fin da ragazza. E tanto dotata di un perfido senso dell’umorismo. C’era da stare certi che avesse selezionato accuratamente gli eletti con cui condividere una festa suuuper esclusiva.
Leonore parte con l’amica comune Nina, di padre brasiliano, anche lei invitata. Sono dirette nel Northumberland, un fine settimana di metà novembre. Arrivano in un’asimmetrica costruzione di vetro e acciaio, inattesa in una brughiera di torba. Sulla soglia si direbbe ci sia Clare, una gran massa di capelli biondi, solo che è diversa. Certo, a sedici anni non si può essere come a ventisei, ma è come se si fosse rotto qualcosa, come se la luce che aveva dentro se ne fosse andata. E la voce? Questa è profonda, quella era acuta, fanciullesca, molto aristocratica.
Infatti è Flo. Clare non è ancora arrivata, ma è netta l’impressione di vederla come in uno specchio deformante. Si direbbe di avere a che fare con la sorella, se non fosse figlia unica.
Flo è stupidina, sopra le righe, leggera. Poi arrivano altri due ospiti e fanno cinque: sono Tom, un uomo elegante, scrittore di teatro e Melanie, mamma di un bimbo di sei mesi, che ha lasciato a casa col marito, una ragazza che c’è da stare sicuri che passerà il week end sempre al telefono.
Nora è abituata a vivere da sola, la convivenza la mette in imbarazzo. E poi quell’insistenza di tutti nel chiamarla Lee, il nomignolo che le avevano imposto a scuola e che odia ancora. Resta il fatto che si sente a disagio: dopo dieci anni, perché Clare l’ha cercata?
Si incontrano mentre Nora sta correndo nel bosco e l’altra arriva sull’auto a noleggio. Clare è incantevole, sempre bella fino al midollo, ma anche lei insiste con Lee, Lee. Adesso sono Nora, per piacere. E arriva la rivelazione, molto presto: l’ha voluta lì per dirle che sposerà James, l’amore di Leonore a sedici anni, l’amorissimo in realtà mai dimenticato.
Sarà lo shock dell’annuncio, sarà la compagnia male assortita, l’alcol o i giochi di gruppo da ragazzini, tipo “Verità o penitenza”, ma tutto riporta Nora a un passato che avrebbe fatto a meno di rivivere. Riprende perfino a balbettare, come non faceva più da dieci anni. Va in crisi di brutto, ha bevuto troppo e tutti sembrano farle carico di stare rovinando la festa di Clare. Quanto a James, è un fantasma incombente, una proprietà della futura sposa e una specie di colpa da espiare per Nora.
Riaffiorano ricordi sgraditi d’infanzia. Clare sempre perfetta, benvoluta, l’ape regina della classe e Lee il brutto anatroccolo, ignorata da tutti, oscurata da quella principessa che con noncuranza la metteva continuamente in cattiva luce con gli altri, simulando che invece lo facesse per il suo bene.
Melanie è decisa ad andare via. Il telefono fisso non va e il cellulare non prende. Flo è sull’orlo di una crisi di rabbia. Tom non conta. Nina è perplessa, ma non condivide le ansie di Nora, fortemente tentata di piantare Clare in asso e sparire.
Magari l’avessi fatto, magari ne ne fossi andata
si scopre a dire a metà romanzo, mente intorno a lei sente ripetere: omicidio, omicidio. Non si dimentichi, infatti, che questo libro nasce pur sempre come un giallo, un buon giallo.
L'invito
Amazon.it: 2,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’invito
Lascia il tuo commento
Primo romanzo thriller di Ruth Ware, pseudonimo della scrittrice inglese nata nel 1977.
Cosa può essere successo? E’ questa la prima domanda che ci si pone non appena si iniziano a leggere le prime righe.
La vita di Leonora Shaw, Nora, come si fa chiamare ora, è totalmente cambiata da quella da dieci anni prima: vive in un piccolo appartamento, adora fare lunghe corse mattutine e fa la scrittrice.
Della vecchia Lee, appellativo con cui erano solita chiamarla i suoi compagni di scuola, non rimane più nulla.
E soprattutto lei non vuole rimanga più nulla, né vuole tornare indietro a ripercorrere anche solo con la mente quegli anni.
Fino a quando il destino non le presenta una catapulta, che la rispedirà indietro nel tempo e che la costringerà inevitabilmente confrontarsi con vecchi fantasmi.
Questo destino è racchiuso in una email, una fra le centinaia che riceve durante il giorno. E la catapulta che la riporta indietro di dieci anni si presenta sotto forma di un invito a partecipare all’addio al nubilato di Claire, una sua amica, anzi la sua amica. Nonostante i mille dubbi e grazie anche a una vecchia conoscenza, Nora alla fine accetterà.
Quell’invito all’apparenza così banale, la condurrà per un weekend in un posto sperduto che la farà scavare nelle profondità di un passato che le fa ancora molto male e che porterà tutti i protagonisti a un finale sorprendente.
Libro molto ben scritto e dagli interessanti risvolti psicologici: i personaggi sono tra loro molto differenti e tutti hanno, per ragioni diverse, delle sfumature caratteriali estreme.