L’estate breve di Enrico Macioci

L’estate breve di Enrico Macioci edito TerraRossa è la storia di un momento normale, quello che segna la fine dell’infanzia e che porta con sé la fine del mito di vivere in un periodo che durerà per sempre.

La vita è questa tenebra rischiarata da lampi di un altrove perduto, e ogni ragazzino steso a pancia in su nel grembo di una sera estiva lo sa con la dolce e bruciante certezza delle viscere.

Il protagonista è un tredicenne, un ragazzino ancora che proietta quella che è la sua passione in avanti nella vita, convincendosi che si tratti di un filo conduttore che sfocerà nel lavoro dei suoi sogni. Sarà sempre una costante nella sua vita, perché in fondo sa benissimo di essere molto bravo in ciò che fa.
Eppure le cose cambiano quando, sempre a Prato Verde, arriva il figlio adottivo di una coppia. Si chiama Michele e viene dalla Colombia. Col pallone tra i piedi quel ragazzino è una potenza. Non si fa che parlare della sua bravura, del “Grande Michele” che è arrivato e viene assunto a divinità del calcio.

Michele è quel click che fa sì che le coordinate del futuro che il protagonista si è immaginato svaniscano come sabbia al vento. Michele è fenomenale, perfetto, sembra essere creato dalla natura per fare magie col pallone e in lui ci sono senza dubbio quelle caratteristiche che denotano un professionista. Lui può aspirare a vivere di calcio e non ci sono storie che tengano.
La vita quindi spesso dimostra che da grandi, una volta terminata l’infanzia, si sarà qualcosa di diverso, si sarà personaggi completamente diversi da come ci si è immaginati da bambini. Si sarà attori su un palco completamente differente; ma non necessariamente negativo. E infatti ecco che arrivano senza alcun preavviso nuovi interessi: la scrittura e la propria sessualità che portano con sé un senso di vergogna, ma anche la consapevolezza di essere diventato grande.

L’adolescenza arriva così con prepotenza nella vita del protagonista, la stravolge e gli causa sensazioni nuove, lo costringe a vedere la realtà sotto una nuova luce. Però regala anche altre consapevolezze: interessi nuovi, si fa attenzione a nuove persone, a ricordi del passato che all’improvviso non descrivono più le persone che si hanno davanti e una formazione nuova. È un viaggio nella crescita di un ragazzino che abbandona l’infanzia per entrare inesorabilmente, passo dopo passo, nel profondo dell’adolescenza intraprendendo così il lungo cammino verso l’età adulta.

Senza dubbio si tratta di un testo completo, accattivante che coinvolge il lettore e gli permette di rivivere la propria adolescenza attraverso quanto accade al protagonista. L’estate breve di Enrico Macioci è un romanzo di formazione completo e alquanto moderno che, forse proprio per questo, è ben riuscito.