L’età ridicola
- Autore: Margherita Giacobino
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2018
Le donne di Margherita Giacobino sono descritte in maniera aspra e al contempo ironica e appartengono a un poliedrico caleidoscopio che le rende ritratti, tipi, metafore del mondo femminile. Nell’ultimo romanzo “L’età ridicola” (Mondadori, 2018) al centro dei ritratti sapientemente creati dall’autrice c’è la storia di una vecchia di novant’anni che vive da tempo sola a Torino. A farle compagnia il suo affezionato gatto, Veleno e la sua amatissima badante, Gabriela.
La vecchia da quando è morta la sua compagna di una vita, Nora, vive di ricordi e ascolta alla radio notizie di violenze e catastrofi – omicidi, bombe negli aeroporti, siccità -, e unico diversivo sono le quattro chiacchiere con l’amica e coetanea Malvina, sempre più smemorata e persa nei sentieri affollati della demenza. Malvina però presto sarà portata dai parenti in una casa di riposo.
Gabriela, bella e ingenua ragazza dell’Est, si prende cura della vecchia come se fosse sue nonna, confidandole tutto. La vecchia conosce così le peripezie e la vita infelice della sua giovane badante. Le due, vecchia e giovane, distanti d’età, di cultura, di nascita, entrano in empatia e simpatia tra di loro. Nella vita di Gabriela, oltre a una sfilza di parenti terribili che tentano di estorcerle più denaro possibile, c’è il cugino Dorin, aspirante terrorista attivamente impegnato nel schiavizzare proprio lei, Gabriela, che rifiuta di sposarlo.
La vecchia – di cui di fatto non sapremo mai il nome- è particolarmente stanca di vivere, ma poiché si è molto affezionata a questa giovane e operosa ragazza sfodera i suoi artigli da leonessa, difendendo Gabriela a spada tratta.
Con una scrittura veloce, ironica e leggera Margherita Giacobino tratta temi fondamentali come il rapporto che può nascere tra una vecchia sola, abbandonata da tutti, e una badante straniera nel pieno della sua vita ma lontana da casa, senza amicizie e con mille pericoli intorno. Nel narrare la semplicità di questa relazione, le piccole attenzioni quotidiane, i consigli, i bisticci, le ripicche, la riconoscenza reciproca l’autrice riesce a riportare una relazione di dipendenza, spesso solo economica e di convenienza, a un profondo senso di umanità, rispetto, ma anche divertimento.
Leggendo “L’età ridicola” si riflette sulla difficoltà di integrazione dei migranti, sulla difficoltà e solitudine degli anziani, sui tanti, troppi, pregiudizi sull’omosessualità. Temi forti che la Giacobino tratta con attenzione e delicatezza. Le pagine più intense dell’ultimo romanzo della Giacobino sono i ricordi della vecchia legati al suo unico e grande amore Nora e le confidenze tra la vecchia e Gabriela che mostrano l’immensa saggezza della vecchia e l’estrema semplicità di Gabriela.
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