L’incredibile, prima di colazione di Carlo Lucarelli

Smessi per una volta i panni del giallista di successo, con L’incredibile, prima di colazione (Solferino, 2020; il titolo è una citazione da Alice nel paese delle meraviglie) Carlo Lucarelli ci accompagna in un viaggio fatto di tante brevi tappe volte a conoscere più da vicino personaggi assolutamente reali che nel corso della storia più o meno recente si sono caratterizzati per la loro bizzarria al limite dell’inverosimile, per l’amara ironia della sorte che ha contrassegnato le loro esistenze, per le qualità fuori dal comune che li hanno resi degni di ribalta.

Va chiarito subito che chi fosse in cerca di storie inesplicabili e misteriose, “ai confini della realtà”, per intenderci, resterebbe deluso da questo libro: gli episodi narrati non hanno nulla di inspiegabile. Offrono piuttosto un ampio ventaglio di ciò di cui le capacità umane - perlomeno nel caso di alcuni, straordinari soggetti - sono capaci, nel bene come nel male, “ai confini del possibile”.
A chi scrive sono tornati in mente i vecchi articoli della "Domenica del Corriere", con le copertine illustrate di Walter Molino, perché le atmosfere di questo libro sono un po’ a metà tra quelli e il "Reader’s Digest".
In molti casi si tratta di fatti noti o addirittura memorabili: chi non conosce Jesse Owens e l’umiliazione che inflisse ai gerarchi nazisti, Hitler in testa, andando a vincere - lui, americano e di colore - nelle principali specialità dell’atletica alle Olimpiadi del ’36 a Berlino? E chi non ha mai sentito parlare dell’ultimo soldato giapponese rimasto a combattere su una sperduta isoletta del Pacifico quando la seconda guerra mondiale era già finita da diversi anni?
Ma ci sono anche fatti e personaggi meno noti (come Eugène-François Vidocq, che da delinquente abituale finì per costituire la Sûreté, corpo d’élite della polizia francese). In tali casi i bozzetti che in questo libro ne narrano a larghi tratti le vicissitudini fanno venir voglia di approfondire l’argomento, e così Wikipedia diventa tappa successiva e obbligata.

Al di là di tutto, in ogni caso, c’è lo stile inconfondibile di Carlo Lucarelli, pacato e misurato, a tratti didascalico senza mai essere pedante, capace di incuriosire al punto giusto il lettore, come un amabile compagno di viaggio a cui è capitato di sentirne di storie strane e ora non vede l’ora di raccontarvele.
Se vi è piaciuto il Lucarelli televisivo, quello che in passato ha raccontato come pochi i grandi fatti di cronaca nera e i misteri irrisolti del nostro paese, non potrete non amare questo libro, dal tono forse più leggero, ma non per questo meno avvincente.