L’infiltrato di Dio. Dalle Brigate Rosse alla conversione
- Autore: Valter Di Cera
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
Valter Di Cera rappresenta un incrocio fra un uomo e un film che ha cambiato la storia italiana.
Così si apre la prefazione di Angelo Picariello al volume di Valter Di Cera pubblicato dalla casa editrice Tau, L’infiltrato di Dio. Dalle Brigate Rosse alla conversione. La storia di uno straordinario viaggio di fede.
Una vicenda personale che si fa collettiva, politica, religiosa nel giro di anni cruciali, per l’Italia e ovviamente per chi l’ha vissuta, coinvolgendo in essa complici, vittime, oppressori e redentori che utilizzano armi da fuoco e armi di parole, minacce e preghiere, proclami di guerra e annunci di pace.
La narrazione, in prima persona, parte da un luogo e una data precisa: Roma, Via Metronia, 24 settembre 1979, prime ore del pomeriggio. Valter si trova a fiancheggiare in un’azione operativa l’allora capo riconosciuto delle Brigate Rosse, Prospero Gallinari, e così racconta la sua esperienza:
Dovevamo sostituire una targa a un’auto del parco auto delle Brigate Rosse, precedentemente destinata ad essere trasferita in Sardegna per l’assalto al carcere di massima sicurezza dell’Asinara per fare evadere tutti militanti storici delle BR (tra i quali Renato Curcio e Alberto Franceschini) o in subordine per un assalto all’interno del Ministero dei Trasporti a Roma.
All’arrivo di una volante della polizia, Valter si rifiuta di aprire il fuoco contro gli agenti, allontanandosi dal conflitto armato e permettendo in tal modo l’arresto di Gallinari:
Avvertivo la grazia di aver deciso in libertà da che parte stare. Tra il bene e il male avevo detto di NO al male.
Da questo incipit vibrante di tensione e drammaticità, parte una ricostruzione degli anni di piombo, dal 1968 al 1974, e delle motivazioni che avevano indotto l’autore ad aderire giovanissimo alla lotta armata, conducendolo poi lentamente a una presa di coscienza più responsabile e a un impegno fattivo di contrasto al terrorismo.
Il racconto si snoda a partire dall’infanzia, trascorsa serenamente in una famiglia piccolo-borghese nel quartiere popolare di Centocelle, con la frequentazione della parrocchia, e poi il confronto adolescenziale con una realtà sociale e politica tormentata, tra lotte studentesche e operaie, stragi fasciste, omicidi e gambizzazioni da parte delle prime cellule terroristiche, che Valter - nato nel 1958 -, aveva vissuto con sgomento, fino all’adesione liceale a Comunione e Liberazione, sostenuta anche da un ambiente domestico profondamente religioso. L’impegno nelle attività caritative in favore dei sottoproletari e degli indigenti della zona acuisce la sua sensibilità nei confronti di tutte le discriminazioni sociali:
Una sensazione di ingiustizia mi si appiccicò addosso pesando come un macigno, la stessa ogni volta che venivo a contatto con realtà simili.
Proprio questa ricettività verso le sofferenze degli strati più poveri della popolazione negli ultimi anni del liceo avvicina l’autore - sia ideologicamente sia nella pratica - ai partiti di sinistra, dapprima a quelli riformisti, quindi ai gruppi extra-parlamentari.
Contattato da alcuni estremisti, il giovane diviene vittima di un meccanismo di cooptazione e reclutamento basato su tecniche manipolatorie, attraverso un processo di depersonalizzazione che utilizza “pochi e ripetitivi concetti fissi, slogan e parole d’ordine stereotipate”.
Dopo alcune azioni di appoggio, sempre meno condivise e talvolta addirittura boicottate, il battesimo di fuoco del settembre 1979, finito con la cattura di Gallinari, rendono Valter sospetto agli occhi dei dirigenti brigatisti, che iniziano a escluderlo dall’operatività attiva. L’accusa di essere un infiltrato delle forze dell’ordine all’interno delle BR avrebbe dovuto concludersi in una condanna a morte, se non fosse opportunamente intervenuto il reclutamento nella Divisione Folgore, al confine estremo del Friuli.
Nella narrazione dell’autore, questo è il secondo appuntamento che il destino (o un provvidenziale intervento soprannaturale) gli preserva per condurlo alla svolta esistenziale del 1982, dopo due anni di servizio militare con i gradi di caporale, in cui medita consapevolmente di mettersi a disposizione dello Stato per combattere il terrorismo e far uscire l’Italia dalla drammatica emergenza degli anni di piombo. Quando viene arrestato e trasferito al Reparto Operativo dei Carabinieri nel centro di Roma in qualità di reo confesso, interrogato dal Maggiore Mario Mori e dal Capitano Domenico Di Petrillo, dichiara subito la sua decisione di collaborare con le forze dell’ordine e con i servizi di intelligence nell’antiterrorismo. Valter Di Cera cita, con grande rispetto e stima per il loro operato, i nomi notissimi dei magistrati che avevano raccolto le sue testimonianze: il Pubblico Ministero Domenico Sica, i giudici Rosario Priore, Achille Gallucci, Ferdinando Imposimato, Severino Santiapichi.
Da quella data fino al 2014, Valter continua ad avere un ruolo di primo piano come consulente operativo sia nel R.O.S. dei Carabinieri sia all’interno degli Apparati della Presidenza del Consiglio dei Ministri, offrendo una serie di informazioni di prima mano che portano all’arresto di una quarantina di militanti e fiancheggiatori brigatisti, e alla scoperta di diverse basi e depositi di armi da guerra. Con il nome di battaglia di Messico, pur rimanendo detenuto, viene reclutato dalla Sezione Anticrimine dei Carabinieri per partecipare alle attività di indagine, pedinamento e cattura dei latitanti, con l’ulteriore obiettivo di prosciugare il bacino di reclutamento di massa delle BR.
Il romanzo autobiografico di Valter Di Cera prosegue narrando dettagliatamente la sua partecipazione agli scontri armati che condussero allo smantellamento definitivo del terrorismo nel 1990, con inquadrature veloci e mozzafiato di episodi cruenti e rischiosi, appostamenti, sparatorie, perquisizioni e arresti, come nei più incalzanti film d’azione.
Si sofferma poi sulla conversione del protagonista, incoraggiata da figure religiose straordinarie, che per sottrarlo alle minacce di morte delle Brigate Rosse, lo nascondono in un convento. Con la ripresa degli studi universitari e il suo avvicinamento al Movimento dei Focolari grazie all’aiuto fraterno della co-fondatrice Graziella De Luca, il difficile itinerario esistenziale dell’autore approda a una nuova e consapevole vita civile da uomo libero, finalmente in grado di costruire un futuro di pace per sé e per gli altri.
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