L’invenzione della Terra
- Autore: Franco Farinelli
- Genere: Scienza
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2007
“L’invenzione della Terra” di Franco Farinelli, edito da Sellerio nella collana Alle 8 della sera, riporta le conversazioni del programma omonimo, trasmesso su Radio Due Rai. Franco Farinelli, presidente dell’Associazione dei geografi italiani, è professore universitario, ordinario di geografia a Bologna e ha insegnato anche a Ginevra, a Los Angeles e a Berkeley, negli Stati Uniti, e alla Sorbona di Parigi.
Nel suo libro esprime le sue interessantissime teorie, sostenute da una cultura classica sconfinata. Dimostra che
“la terra per Dante ha senza dubbio una forma sferica”.
Nella Genesi, tuttavia,
“la Terra è la copia del cielo in quanto la matrice è la stessa e la matrice è esattamente la distesa tabulare”.
Farinelli spiega come Ulisse abbia inventato lo spazio e e come Anassimandro abbia inventato il modello geometrico:
“A Mileto, patria di molti pensatori, anche dopo Anassimandro si continuò pensare che per reggersi nel cielo, per non scivolare di qua e di là, la Terra avesse bisogno di un supporto solido e fisso. Questa era la cosmogonia, cioè il racconto sulle origini della Terra.(...) Anassimandro fu il primo a passare dalla cosmogonia alla cosmologia, perché per primo Anassimandro non raccontò al riguardo una storia ma descrisse una figura, per primo ricorse ad un terribile modello, destinato ad un grande futuro: il modello geometrico”.
Con Tolomeo, che ad Alessandria d’Egitto nel II sec d.C., quando l’impero romano era al massimo del suo splendore, avviene la rivelazione alla cultura occidentale:
“L’ arte di trasformare il globo in una mappa, in una carta geografica”.
È Tolomeo a realizzare mappe così sofisticate da riuscire a dare l’idea della curvatura terrestre e a inventare le proiezioni, i procedimenti attraverso i quali si trasforma il globo terrestre in una rappresentazione a due sole dimensioni. Tolomeo inventa il reticolo geografico, cioè il sistema attraverso cui il globo è addomesticato e tradotto in spazio ed è il più importante tra i geografi moderni, anche se il suo riferimento è soltanto il Mediterraneo.
Ci vorranno secoli per passare dall’idea della carta, della riduzione del mondo ad una tavola, all’idea del paesaggio.
“Il paesaggio è il rovescio dell’immagine cartografica, in esso non si danno oggetti precisamente definiti, non esistono degli oggetti che siano precisamente delimitati, dotati di confini chiari e distinti. E questo accade non soltanto perché l’orizzonte del paesaggio é sempre lievemente brumoso”.
Dalla “tabula” al paesaggio all’economia globale. Oggi il funzionamento del mondo non è più in relazione allo spazio e al tempo e dobbiamo riferirci al globo, mettere da parte i nostri modelli, di natura cartografica, e andare verso una nuova “invenzione della Terra”.
L'invenzione della Terra
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