L’opera struggente di un formidabile genio di Dave Eggers

Con questo romanzo autobiografico, a soli trent’anni Dave Eggers raggiunge la fama mondiale, affermandosi come uno dei maggiori esponenti della letteratura americana contemporanea.

Il tutto inizia con una tragedia famigliare, anzi due. Nel giro di pochi mesi due fratelli, rispettivamente di ventuno e otto anni, perdono prima il padre e poi la madre a causa del cancro, malattia spietata ed in questo caso anche cieca in quanto ha deciso di colpire in maniera così inesorabile nella stessa famiglia.
Tutto lo sconcerto, la rabbia e il dolore che prova il fratello maggiore Dave verrà immediatamente trasformato in un’euforia da resistenza, come una sorta di tutela per la futura sopravvivenza sua e del fratellino Toph. Il giovane Dave decide così di prendersi cura di Toph cercando in tutti i modi di minimizzare l’orrore della scomparsa dei genitori, attraverso l’opportunità di usufruire di una straordinaria libertà. Se da una parte arriva al lettore un non troppo velato cinismo del giovane, come a voler esternare contro il mondo intero tutta quella rabbia esasperata da un così accanito destino, dall’altra la capacità unica di contrastare gli effetti deleteri dello stesso risulta inesorabilmente coraggiosa.
Dopo aver svenduto la casa dei genitori i due fratelli iniziano a viaggiare, spostandosi di città in città alla ricerca del posto migliore dove poter ricostruire la propria vita. Vagabondando, proprio come nelle migliori tradizioni ‘on the road’, Dave troverà una casa modesta che renderà ideale arredandola a misura loro. Poi iscriverà Toph a scuola e ad un’attività sportiva ed inizierà a seguirlo con ansiosa attenzione. La sua stessa gioventù e desiderio di libertà saranno messi in secondo piano. Provate ad immaginare con quale fatica e scanzonato divertimento un ragazzo, appena uscito dall’adolescenza, possa trovare gli strumenti educativi nei confronti di un bambino di otto anni, soprattutto in quella disastrosa condizione famigliare, eppure Dave vi riesce nel migliore dei modi: ossia il modo più strampalato ed assurdo che un adulto possa concepire, ma nello stesso tempo anche il più divertente e libertario che ogni bambino possa immaginare.

Così un romanzo autobiografico che avrebbe potuto straziare il lettore nell’esibizione di un sentimentalismo toccante, a causa dei delicati temi trattati, diventa un inno alla resistenza ed alla fantasmagorica capacità di scovare il meglio anche nelle peggiori situazioni di vita. Dave riuscirà a trasformare la propria rabbia in esplosiva vitalità, o ancor più in qualcosa di distruttivo nei confronti di quel dolore delle perdite al quale razionalmente non ci sarebbe stato rimedio.
Divertente, quindi, e nello stesso tempo emozionante, il vigoroso e smaliziato risvolto esistenziale di queste giovanissime vite che, proprio in quanto apertamente schierate contro la cultura stereotipata della società americana, riescono a stanare la propria rivincita personale prendendola per il bavero. Insomma, a dispetto di tanto accanimento da parte del destino, Dave riuscirà con il successo ottenuto a realizzare i propri sogni, risollevandosi dall’inaccettabile sofferenza che gli è toccata in sorte. Ma soprattutto il piccolo Toph, nell’esilarante e vulcanico caos montato dal fratello dopo la morte dei genitori, talmente sopraffatto da tanta volontà di reazione, riuscirà a superare al meglio il momento più doloroso della propria vita.