L’ultima guerra del fascismo
- Autore: Amedeo Osti Guerrazzi
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Carocci
- Anno di pubblicazione: 2024
L’ultima guerra del Fascismo. Storia della Repubblica Sociale Italiana (Carocci Editore 2024, pagg. 274) è l’ultimo, interessante saggio del professor Amedeo Osti Guerrazzi, docente di Storia contemporanea all’Università di Padova nonché volto noto televisivo.
Amedeo Osti Guerrazzi, in questo acuto e molto documentato saggio, ci porta nella storia, ma quella vera, degli ultimi anni (dal 25 luglio 1943 al 25 aprile 1945) del Fascismo, di Mussolini e soprattutto della Repubblica Sociale Italiana.
Sicuramente questa ultima fase del Fascismo, e cioè quello repubblicano (ma non dimentichiamoci che Benito Mussolini iniziò la sua militanza con tali idee, che poi mutarono sostanzialmente monarchiche per necessità perché l’Italia era un Regno) che doveva essere “sociale”, invece fu un periodo di una spietata guerra interna ed esterna contro i partigiani, gli antifascisti, gli ebrei, i dissidenti e tutti gli oppositori che non aderirono a questo disperato tentativo di resurrezione di Benito Mussolini, in qualità di Duce.
Il motivo della nascita di questo “stato fantoccio” era cercare di tenere fede all’alleanza con la Germania nazista dopo l’onta dell’Armistizio (più che necessario – la guerra fu un disastro) dell’8 settembre 1943.
In una prima fase di questo periodo (settembre 1943 - giugno 1944) i fascisti si sforzarono, ma con molte contraddizioni, per ottenere quel minimo consenso popolare attraverso temi come il patriottismo, la fedeltà all’alleanza col Reich e le origini sociali del Fascismo del 1919. Poi (luglio 1944-aprile 1945) è un susseguirsi di eventi sanguinosi, violenti e sempre più vicini alla follia nazista.
Sicuramente nella prima fase, e dopo il Congresso di Verona del 14 novembre 1943, spicca la prima e vera vendetta del fascismo repubblicano (o meglio da parte di alcuni uomini vicini al Duce come Pavolini), cioè il processo e la condanna a morte di alcuni dei gerarchi che votarono l’Ordine del Giorno “Grandi” il 25 luglio 1943, tra cui il genero di Mussolini, Galeazzo Ciano. Fu un processo farsa, basato su una legge retroattiva e contro qualsivoglia fondamento del diritto.
Il professor Osti Guerrazzi poi si sofferma giustamente sulle tre “guerre” dei fascisti repubblicani: quella al fianco dei tedeschi, quella per cancellare l’“onta del tradimento” e quella contro i partigiani. Ed ecco la creazione delle violente “brigate nere”, che per lo più erano sicuramente delle bande armate senza pietà per nessuno.
Il saggio del professor Amedeo Osti Guerrazzi si legge tutto d’un fiato. È molto documentato e ricco di note esplicative e sicuramente illumina il lettore su un periodo buio della nostra Storia Contemporanea che si credeva del tutto diverso.
Naturalmente si conclude con l’ultimo discorso di Benito Mussolini, ormai ombra di sé stesso, del 16 dicembre 1944 al Teatro Lirico di Milano. Quello che accadrà dopo è solo e soltanto storia che fa concludere il tutto con il 25 aprile 1945. Due insigni storici, quali Isabella Insolvibile e Marco Mondini, hanno presentato questo saggio lo scorso 24 ottobre a Roma.
La Storia è e resta “magistra vitae” e i suoi fatti, situazioni, periodi vanno sempre rispettati e analizzati sia dalla parte dei vinti che anche da quella dei vincitori.
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