L’uomo che ero di Lucio Caneve

Cosa mai potranno avere in comune uno scrittore affermato, un’affascinante docente universitaria e un vecchio professore? Nulla, probabilmente, o forse tutto…
Quando le persone dicono che nei libri troviamo scritte cose importanti hanno ragione. Un libro, infatti, avrà il potere di sconvolgere le loro vite. Inchiostro nero su carta bianca e i tre partiranno per un viaggio alla ricerca… di qualcosa che forse nemmeno loro sanno cosa esattamente sia.
Scopriranno che la definizione di reale non può essere applicata soltanto a ciò che vediamo e tocchiamo tutti i giorni. Proveranno sulla loro pelle esperienze nuove mai nemmeno immaginate, vedranno molte cose sotto una prospettiva differente.

Sincronicità, amore universale, viaggi al di fuori del nostro corpo…
Tutto ciò narrato attraverso una bellissima storia d’amore, l’incontro con persone speciali che sanno reagire alla vita anche quando questa sembra solo in grado di sferrar loro colpi durissimi…

Lucio Caneve usa l’escamotage del romanzo, come il protagonista di questo libro, per raccontarci di esperienze non comuni, per condividere con noi i suoi pensieri su argomenti bistrattati o comunque ignorati.
Nato a Caorle il 18 gennaio 1961, non ha mai smesso di coltivare le sue più grandi passioni: la lettura, la scrittura, il disegno, la pittura, l’aerografia e la fotografia. Quando scrive,

vive la storia come fosse realtà e quindi come se vivesse nello stesso momento die vite: quella del reale e quella del romanzo. (quarta di copertina)

"L’uomo che ero" (Butterfly, 2012) è un romanzo da leggere a occhi chiusi, un paradosso che vi farà provare emozioni nuove, vi farà riflettere e forse guardare ciò che davate per scontato con un’anima nuova. Da leggere, per provare nuove emozioni o anche solo per curiosità.