L’uomo che sconfisse Hitler
- Autore: Jesse Owens
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2019
La biografia di un grande campione non solo nello sport; la storia di un uomo nato nel settembre 1913, discendente di schiavi, che si legge d’un fiato. L’uomo che sconfisse Hitler (Piano B edizioni, 2019 traduzione di A. Roveda) è un libro che lascia stregati sin dalle prime pagine. Dal podio delle Olimpiadi di Berlino nel 1936 con Hitler irritato che si allontana in tutta fretta, all’amicizia con il suo avversario ariano Luz Long, dalle gioie alle inaspettate difficoltà, dalle folle acclamanti all’amara solitudine, tutte vicende che sapranno mostrare quello che era Owens, un uomo di Dio ricco di valori e rispetto per tutti.
È piccolo Jesse Owens quando ha problemi respiratori dovuti ad una tumefazione sul petto. Non ci sono soldi per i medici e la madre una sera, non potendone più di sentirlo quasi soffocare, con le sue mani e un coltello sterilizzato lo opererà alla buona e solo un miracolo riuscirà a salvarlo. Figlio di mezzadri, il padre lavorava da quando era ragazzino per il signor Clannon in un appezzamento di terreno ad Oakville, lontano centoventi chilometri dalla città più vicina e dopo trent’anni non aveva nulla se non la fatica sul suo volto e su quella dei suoi figli, fame, miseria e dolore. Ma la fede era in tutti loro incrollabile; per andare la domenica in chiesa percorrevano a piedi quindici chilometri e altrettanti per il ritorno a casa.
La loro vita cambierà nel momento in cui decideranno, nel giorno di Natale del 1919, dopo aver venduto il mulo ereditato dal nonno, di prendere il treno verso Nord a Cleveland. Andare lontano verso una vita migliore, verso i propri sogni, come quello di Jesse che era di andare a scuola. La sua era una scuola mista, bianchi e neri insieme e l’insegnante di ginnastica vide nella sua corsa, con lunghe gambe da leone e polmoni instancabili, qualcosa di sorprendente. Avrebbe potuto correre con un cavallo e vincere.
Una falcata alla volta, la mia vita si stava trasformando in una gara.
Dozzine di borse di studio gli verranno offerte, ma la laurea la pagherà di tasca sua, lavorando venti ore al giorno. E poi corsa dopo corsa, le Olimpiadi di Berlino. Era un uomo felice, aveva Ruth accanto che aveva sempre amato fin da ragazzino e una figlia.
Mi ero sposato e avuto una figlia, correvo e saltavo come i migliori atleti del mondo. Ero andato in una grande Università e letto alcuni dei libri più eruditi che c’erano, ma non avevo imparato la grande verità : Dio non ci lascia mai. Siamo noi che lo abbandoniamo.
Berlino gli sembrava una città senza Dio. La squadra olimpica tedesca di superuomini, alti, biondi, con gli occhi azzurri, migliori e intelligenti, avrebbero dovuto sconfiggere gli inferiori atleti americani. Luz Long, corpo proporzionato, muscoli potenti, aveva molto in comune con Jesse: una moglie, un figlio e il rifiuto verso il militarismo di Hitler. Insieme trascorsero serate a parlare e divennero così amici da rimanere a lungo in contatto. Ma la Germania era il suo Paese e se non avesse lottato per esso, avrebbe messo in pericolo la sua famiglia. Jesse, intimorito dalla prestanza di Long, sarà incoraggiato a gareggiare proprio dal suo antagonista, stabilendo nelle competizioni nuovi record, che rimarranno imbattuti per quasi cinquant’anni.
Il ragazzino malaticcio di Oakville divenne così la persona più famosa al mondo. Strinse la mano al presidente Roosevelt e anni dopo il presidente Eisenhower lo nominò ambasciatore presso ogni nazione non comunista nel mondo per insegnare lo stile di vita americano. Nel 1976 il presidente Ford lo onorò con la medaglia presidenziale, con la motivazione di aver saputo affrontare nella sua vita il razzismo e la segregazione.
Ha conosciuto fortuna e fallimenti, persone che lo onoravano e coloro che lo evitavano, vedrà atleti diventare più forti e veloci, ma i suoi record rimanere intatti. Manterrà fede al giuramento fatto a Luz di non dimenticarsi di lui e del figlio Karl. Long era morto durante la Seconda guerra mondiale, in uno degli aspri combattimenti in Sicilia e qualche giorno prima dall’invio della sua ultima lettera a Jesse nel quale lo salutava presagendo la sua morte.
L’uomo che sconfisse Hitler è una lettura che entusiasma ed emoziona. Una biografia, narrata in prima persona, di vittorie e sconfitte, di grandi dolori e di grandi gioie, di solitudine e ammirazione, nel rispetto della propria libertà e della propria fede.
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