La Dea di Morgantina
- Autore: Emilio Sarli
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
Chi è in realtà quella scultura, realizzata in Sicilia nel V secolo a.C.? Una Venere, una femme fatale o una Demetra, che non si rassegna al rapimento della figlia Persefone? Perché è ritornata, dopo anni di esilio al Paul Getty Museum di Malibù, sul suo piedistallo al Museo Archeologico di Aidone, tra le colline dell’ennese?
“La Dea di Morgantina. Il ritorno della madre terra” è il primo romanzo dello scrittore Emilio Sarli (Bonfirraro Editore, 2015), con protagonista la statua della dea omonima, ritratta nei suoi misteri, nei suoi tormenti, nei suoi non detti.
La bellissima dea, con il suo morbido panneggio di calcare e le parti nude di un brillante marmo pario, affascinerà Alfeo Rosso, la voce narrante del racconto, che comincerà ad investigare sulle origini della Dea di Morgantina.
Attraverso una scrittura molto colta, il lettore seguirà su più piani che si intrecciano il percorso introspettivo del nóstos (ritorno) di Alfeo, piombato dalla Lombardia alle rive del lago di Pergusa - sua terra d’origine - e quello della dea di pietra, sprofondando nel mito e giungendo all’archè dell’universo.
Al romanzo non è estranea neanche l’immagine della Dea di Morgantina come espressione del mito della Grande Madre o Madre Terra. Perché se la donna ha avuto un ruolo centrale nelle età primitive - e lo ha avuto, probabilmente nelle zone mediterranee, fino al primo neolitico - la sua supremazia coincideva con la sua capacità, ancora misteriosa, per la cultura del tempo, di riprodurre la vita: e poiché era stata la donna, per prima, a coltivare la terra, la sua doppia creatività - generare persone e nutrirle - si condensò nella immagine della nutrice espressa, dalle varie mitologie, con le figure di Cibele, Astarte, Ishtar, Iside, Demetra.
Passando per i colori dei versi di Omero e Ovidio, chi legge sbarcherà, infatti, nell’epopea di Ducezio e del sogno d’indipendenza dei siculi, delle guerre del Peloponneso e delle battaglie puniche. Per Alfeo il ritorno della dea è una fortuna: finalmente adesso - dopo aver vagato per il mondo come Demetra a ritrovar la sua Kore - la statua accenderà il cuore della Sicilia. La prorompente bellezza delle sue forme sedurranno quei visitatori che scalano le creste degli Erei.
Avvocato originario del salernitano, Emilio Sarli, che si occupa di ambiente e archeologia, ha sperimentato ne “La Dea di Morgantina. Il ritorno della madre terra” una prosa elegante e raffinata, divisa tra storia e leggenda, con un registro stilistico arcaico ed elegante, perfettamente calato nel racconto.
«Le mie fonti letterarie sono state varie e molto colte – dice l’autore - Per la descrizione di alcune vicende ho attinto alla Biblioteca Storica di Diodoro Siculo, alla Guerra del Peloponneso di Tucidide, alle Vite Parallele di Plutarco. I versi sul rapimento di Persefone sono stati rinarrati utilizzando l’Inno a Demetra, attribuito ad Omero, e le Metamorfosi di Ovidio. Il ritorno di Madreterra nella sua isola evoca, poi, l’archetipo del nostós letterario, da quello famoso di Ulisse a tanti altri noti ritorni, fisici e letterari, come quelli di Verga, Vittorini, Brancati, D’Arrigo e Consolo».
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La dea di Morgantina. Il ritorno della madre terra
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