La Mummiona e altre storie - Le avventure della gatta Panino Panino
- Autore: Non disponibile
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Italiana
La pittura, prima ancora di essere espressione artistica, è espressione di sé stessi. Sempre più libera da schemi precostituiti ed insofferente a regole accademiche, ma anzi bramosa di ricerca ed innovazione anche in termini di tecniche usate, l’arte figurativa è oggi il trionfo della fantasia e dell’immaginazione. Un libro scritto da una pittrice non potrà quindi che esser narrato “a briglia sciolta”, in un’atmosfera onirica nella quale tutto è possibile, anzi, perfettamente logico. E quale impostazione migliore per un libro di favole, indirizzato quindi principalmente ai bambini?
“Onirico” è l’aggettivo giusto per definire lo stile di questi tre racconti. Avete presente quei sogni nei quali ci si ritrova, da un momento all’altro e senza capire bene come, catapultati da un palazzo ad una catapecchia al capo opposto del mondo, e per giunta come se ciò fosse assolutamente normale? Bene, nello stesso modo i protagonisti di questo mondo fantastico passano, nello spazio di una congiunzione o di tre puntini di sospensione, da una tomba egizia ad un arido deserto o ad un’umida cantina, magari aiutati dal ben assestato calcione di una mummia.
A farne più di tutti le spese è chiaramente la protagonista, la gatta Panino Panino. Impossessatasi della macchina da scrivere della sua padrona (la scrittrice buona), Panino Panino si trova catapultata in mille situazioni difficili e pericolose alla mercé dei capricci della scrittrice cattiva, Stefanella King, alter ego della sua padrona. Vegetariana (da qui il nome Panino Panino), dispotica, nevrotica, piagnucolona, questa vulcanica micia sarebbe un personaggio perfetto per una serie di cartoni animati, naturalmente portandosi dietro tutto il corredo dei suoi compagni d’avventure: il cane Rocco, più tranquillo e riflessivo, il ragno Astolfo, sveglio e pungente, e lo scheletro Sgheo, piuttosto latitante e sfuggente, che parla in rime come un libro antico. Simile al ritmo di un cartone animato è anche lo stile, costituito essenzialmente dal discorso diretto, nel quale le descrizioni sono limitate e abbastanza schematiche: anche questo denota particolare attenzione al mondo infantile, offrendo ai bimbi una lettura più semplice, immediata e divertente, capace di mantenere sveglia l’attenzione.
I tre racconti sono distinti solo nominalmente, in realtà collegati fra di loro senza soluzione di continuità. I protagonisti si trovano alle prese dapprima con una mummia, poi con un lontano parente di Dracula e infine con i gatti-zombi. Elemento di disturbo, ma anche di aiuto, è il topo Leonardo, tanto antipatico alla nostra eroina da rischiare di farle scordare il suo vegetarianesimo…
L’autrice conduce la narrazione parlando il linguaggio dei bambini, non sentendo il bisogno di un inizio o di una fine ben definiti, ne’ di presentare situazioni che siano per forza compiute, logiche o verosimili, spaziando all’infinito come fanno i bambini quando giocano e cambiano situazione a loro piacimento, senza limiti. Piaceranno però anche agli adulti certi elementi, come l’irresistibile caratterizzazione romanesca del topo Ettore, o il divertentissimo tormentone dello scheletro inseguito da un branco di ciccione vogliose di dimagrire.
In un mondo di bambini tirati su a fantasy, offrire loro i vecchi cari vampiri o mummie conditi di semplicità e divertimento, ma con un pizzico di modernità, sarà sicuramente un tuffo in una sorgente di acqua chiara e fresca.
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