La Musica e Oltre. Colloqui con Ennio Morricone
- Autore: Donatella Caramia
- Genere: Musica
- Anno di pubblicazione: 2012
Lo scorso Novembre 2012, nelle più importanti librerie italiane, è uscito il saggio La musica e oltre. Colloqui con Ennio Morricone di Donatella Caramia, pubblicato dalla casa editrice Morcelliana.
Acquisto il libro in una libreria romana, perché mi faccia compagnia in un lungo viaggio in treno. Ha una elegante veste grafica di un raffinato rosso geranio, dimensioni piccole e maneggevoli e si raccoglie in modo composto fra le mie mani. Già dal prologo, mi immergo nella lettura e rimango subito sedotta dall’accattivante ritmo narrativo; comincia così il mio personale viaggio in quell’universo impalpabile e misterioso dove la musica vive un intimo e inestricabile rapporto con la dimensione psichica e percettiva.
Concepito in forma di intervista a Ennio Morricone, il compositore contemporaneo fra i più amati nel mondo, lo scritto è articolato in sei colloqui fra autrice e compositore, preceduti da altrettante brevi e indispensabili dissertazioni sulla musica e sul suo significato.
La prima preziosa citazione:
“… la vita stessa è musica”
contenuta in apertura del primo capitolo dal sintomatico titolo “Homo Musicus” rimbalza nelle anse più profonde del mio pensiero. E’ chiaro che lo scritto non vuole porsi in maniera didascalica, come è tipico dei saggi, ma come discreto suggeritore di un percorso che il lettore può costruire personalmente all’interno dell’arte della musica ritrovando in essa, se stesso e le proprie emozioni. Una scelta generosa e non auto-referenziale che l’autrice opera a beneficio del lettore al quale sono così offerte diverse modalità catartiche.
Partecipo volentieri alla proposta di dialogo a più voci e mi siedo anch’io in salotto con Donatella e Ennio ad ascoltare domande, commentare, proporre risposte.
Il primo interrogativo a muovere la curiosità di intervistatore, intervistato e lettore è quello che spinge a chiedersi dove nasce la musica. Una bella sfida, un po’ come chiedersi dove nasca la fantasia. L’ipotesi di parto – genesi mi affascina così come quella del suono – soffio connaturato con il respiro, teorizzata dal Maestro in una inedita veste.
L’arrivo alla stazione di Napoli, città musicale e creativa per eccellenza, che secoli addietro ha dato i natali alla musica europea, scandisce l’inizio della lettura del secondo colloquio: il mistero della composizione, ambito di ricerca che seduce non solo gli addetti ai lavori ma chiunque ami riflettere sulla origine e la natura del linguaggio artistico.
Come nasce una composizione musicale? Da musicista e didatta della musica mi sono posta molto spesso questa domanda e ancora più volte mi è stata rivolta dai miei studenti ogni volta che si è affrontata l’analisi di un qualsiasi brano musicale. Fra le ipotesi più affascinanti quella dell’artista – inventore, consapevole traghettatore di idee preesistenti in un atto creativo che corrisponde a “fasi particolari dello stato di coscienza”. La semplice teoria trova facili riscontri nell’immaginario collettivo che vuole l’artista, uomo illuminato, partorito e poi dominato da un daimon volitivo e invisibile.
L’eco del colloquio sulla composizione risuona inevitabilmente nelle pagine successive nelle quali gli sconvolgimenti storici e culturali, causati e subiti dall’uomo nel XX secolo, sono descritti e affrontati alla luce della consapevolezza che il pensiero dell’uomo, in continua evoluzione, determina i fatti storici e che l’arte non è altro che conseguenza di questi fatti. Il Novecento, “come un fulmine nel corso della storia”, nel suo immenso bacino di sperimentazioni e innovazioni lascia germogliare la cosiddetta libertà dell’artista e con essa la musica si apre alla teoria della percezione emotiva.
“Mi piace pensare alla musica come a una scienza emozionale”
scrive Gershwin mentre l’autrice, medico neurologo, analista junghiana e compositrice ne espande il concetto spiegando come la musica sia oggi
“oggetto di studio in campo neuro – scientifico e il suono riconosciuto come fondamento organizzativo dell’intelligenza uditiva”.
Reggio Calabria. L’annuncio della stazione di arrivo, segna l’inizio della lettura del breve epilogo.
Poco più di cinque ore di EuroStar sono bastate alle 160 pagine.
In albergo, in televisione mi imbatto in uno scorcio di "C’era un volta in America”.
Il tema di Debora mi inonda fino a stimolare “le sinapsi”, per dirla con l’autrice, e in un mare di emozioni, pensieri, ricordi, lascio annegare la mia psiche.
La musica e oltre. Colloqui con Ennio Morricone. Nuova ediz.
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