La Sicilia spiegata agli Eschimesi e a tutti gli altri
- Autore: Ottavio Cappellani
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2019
"La Sicilia spiegata agli Eschimesi e a tutti gli altri" è un libro che suscita curiosità ed interesse ad iniziare dal titolo, di facile e piacevole lettura di piccoli capitoli in cui gli argomenti sono esposti in maniera molto succinta, ma efficace. Sono brevi riflessioni dell’autore, pensieri brevi che in un’epoca in cui domina la sintesi, meglio di altre forme espressive, palesano il suo pensiero.
È una sorta di guida con tratti a volte esilaranti e annotazioni sempre piene di ricchi e gustosi spunti che trattano diversi argomenti sul retroterra culturale e storico e sui diversi aspetti del sapere e del vivere della più grande isola del Mediterraneo.
Non mancano di essere presi in considerazioni gli aspetti culinari, non ultima la vexata quaestio sulla corretta denominazione dell’arancino o arancina sulla quale viene sostenuta una teoria spiritosa e originale che concilia entrambe le versioni.
Si tratta delle due Sicilie, quella orientale e quella occidentale. Palermo ed il suo hinterland erano nell’orbita dei Cartaginesi mentre ad Oriente si erano insediati i Greci di cui restano le splendide vestigia. L’ironia e lo spirito greco sembrano essere più patrimonio della parte orientale dell’Isola, mentre un carattere più chiuso e permaloso è caratteristico in quel di Palermo e dintorni.
Si parla di strane e curiose similitudini tra Sicilia e Giappone come Katana il nome della spada dei samurai, la classe nobile e guerriera della terra del Sol Lavante. Si colgono all’uopo dei parallelismi, essendo entrambe delle isole vulcaniche, ma altro punto di contatto è il pesce crudo che accomuna le cucine dei due paesi come pure il perverso ruolo della donna nella società ed ancora il forte senso dell’onore e della vendetta.
La Sicilia è diversa al suo interno geograficamente e antropologicamente; non vi è una unicità nei comportamenti e nello stile di vita dei siciliani che vengono accomunati impropriamente come un’unica “species” nelle varie fiction e programmi televisivi. I Siciliani sono greci ed anche africani, cristiani, semitici, musulmani ed è riduttivo e fuorviante ridurre tutto in un unicum monocorde.
Questa visione unitaria sembra essere avvenuta quando con il Gran Tour di Goethe, si è voluto spiegare ai siciliani che l’avevano inventata, cosa fosse la cultura classica. Tuttavia, rileva l’autore, Ottavio Cappellani, i Siciliani non hanno sintetizzato tutti gli apporti culturali, ma li hanno come necrotizzati, assorbendone in maniera nevrotica le varie componenti.
La pigrizia è una caratteristica tipica dei siciliani che viene menzionata e giustificata in quanto si ritiene di avere ormai fatto tutto e di conoscere tutto. Una sorte di presentimento di una sorte e di un destino già scritto e stabilito di una terra sempre splendida, intrigante nei suoi contasti e nelle sue contraddizioni.
La Sicilia spiegata agli eschimesi. E a tutti gli altri
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