

La bambina senza nome
- Autore: Carmen Mola
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Salani
- Anno di pubblicazione: 2024
Carmen Mola è lo pseudonimo dei tre scrittori e sceneggiatori spagnoli Jorge Diaz, Antonio Mercero e Agustin Martinez, che hanno rivelato la loro identità con grande scalpore durante la cerimonia di assegnazione del Premio Planeta, il più importante premio letterario iberico. A lungo è stata considerata L’Elena Ferrante spagnola. Con Salani ha pubblicato La sposa gitana e La Rete Porpora, i primi due capitoli della serie dell’ispettrice Elena Blanco, e La Bestia. Ora torna in libreria con il terzo caso intitolato La bambina senza nome, edito dalla casa editrice Salani, un romanzo giallo orrifico e dalle tinte oscure e fosche come non mai.
Siamo a Madrid, nel quartiere di Usera, dove si sta festeggiando il Capodanno cinese; è una serata un po’ speciale e l’ispettore Chesca Olmo ha voglia di divertirsi. Va in un locale e beve un po’ troppo. Lì conosce un uomo che la attira irresistibilmente. Da lì in poi è il buio completo. Chesca si risveglia tempo dopo e si trova legata, nuda, in un letto, con polsi e caviglie legati. Non ricorda quasi nulla, se non che degli uomini, oltre a quello che l’aveva intrattenuta, a turno e ripetutamente le hanno fatto violenza, a cui era accompagnato lo strano suono di grugniti che paiono appartenere a dei maiali. Ma è davvero successo come Chesca ricorda? Chi l’ha legata a questo letto sporco, in un freddo seminterrato, dove lei non ricorda nulla?
I suoi colleghi sono preoccupati dalla sua scomparsa nel nulla e non posso far altro che rivolgersi all’ispettrice Elena Blanco, che dopo l’ultimo caso orribile ha però deciso di lasciare la polizia. Elena, l’unica in grado di svolgere indagini che conducano a ritrovare la bella quanto sfortunata ispettrice, accetterà l’incarico?
Soltanto che le indagini conducono gli investigatori a indagare nel passato della poliziotta scomparsa, facendo delle scoperte sconvolgenti. Chesca era veramente chi sembrava essere? Quali segreti, non pronunciabili e gravi, si nascondono nel suo passato? Elena sarà in grado di salvare Chesca e di ritrovare l’amica scomparsa?
Si apre così un poderoso, quanto violento, romanzo, la cui lettura non è proprio consigliata a tutti. Fa parte di una trilogia, che viene a concludersi dopo i primi La sposa gitana e La rete Porpora. Tuttavia può essere letto in totale autonomia, anche se sarebbe preferibile leggere anche i precedenti, soprattutto per capire di più sui comportamenti e sulla storia di vita di Elena Blanco, l’investigatrice.
Il romanzo è un racconto sull’inferno, da dove:
Spesso non si esce indenni.
Ed è un’indagine sui segreti; tutti infatti ne possiedono e tutti nascondono qualcosa. Nulla è come appare:
Tutti abbiamo dei segreti che vanno rispettati: quando una persona rimane senza segreti, ha perso tutto.
La realtà descritta è cruda, violenta, complicata, di segreti indicibili e di persone malate e folli, preda di una malattia che non si può descrivere. Il ritmo è serrato e la narrazione è profonda, ma è anche intrisa di troppa violenza. Spesso sono rimasta disgustata dalle scene narrate, con un linguaggio perfetto e scarno, privo di fronzoli.
Dunque una lettura per chi ama le storie forti, per chi non si lascia impressionare. Un thriller ad alta tensione, ricco di una violenza gratuita e indicibile, frutto di una follia dilagante. Non per chiunque, in conclusione.

La bambina senza nome. Il terzo caso dell'ispettrice Elena Blanco
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Un libro perfetto per...
Adatto a chi ama i thriller violenti e crudi.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La bambina senza nome
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