La caduta della casa degli Usher
- Autore: Edgar Allan Poe
- Genere: Horror e Gotico
- Casa editrice: Fanucci
- Anno di pubblicazione: 2023
Il castello di Otranto (Horace Walpole, 1764) ha dettato i canoni del sottogenere gotico fondato sui luoghi e le dimore maledette. La caduta della casa degli Usher di Edgar Allan Poe è di quasi mezzo secolo successivo (1839), e rappresenta a tutti gli effetti una vetta del filone.
Nella quasi totale assenza di elementi soprannaturali, delinea sottotraccia il progressivo scivolamento nella follia di Roderick Usher, proprietario con la sorella di un edificio-riflesso dei suoi spettri interiori.
Ciò che segna in impronta le storie di Edgar Allan Poe è infatti l’abilità di esplicitazione dei terrori repressi dell’animo umano. Nella fattispecie: attraverso l’insistita panoramica sui lugubri interni/esterni della Casa Usher, l’autore ci prepara al dedalo contorto dell’interiorità del suo abitante, prossimo al collasso in parallelo al collasso della casa.
Nel sontuoso graphic-novel editato da Fanucci (La caduta della casa degli Usher, 2022) le atmosfere morbose tipiche di Poe (malattia, decadimento, terrore, morte) si intrecciano alle illustrazioni ectoplasmatiche di Antonello Silverini (illustratore di riconosciuta fama mondiale), con esiti di stra-ordinaria suggestione visiva, discendenti da un cromatismo brunito, cupo, fantasmatico, scheggiato se è il caso da radi schizzi rosso sangue, eco dei climi della storia.
A seguito di una lettera ricevuta dall’amico d’infanzia Roderick Usher, l’anonimo io-narrante (lo stesso Poe?) lo raggiunge nella dimora di famiglia. La Casa degli Usher sorge in un luogo isolato, cornice spettrale dell’antico edificio, abitato a sua volta da una diffusa aura tenebrosa.
Roderick e Madaline Usher sono gli ultimi eredi di una stirpe nobiliare tramandatasi solo in maniera diretta, e sono colpiti da un’antica maledizione familiare. Le minuziose descrizioni ambientali determinano il clima e l’evolversi della vicenda: anche il narratore finisce con l’essere soggiogato dal senso di rovina che lo circonda (Madaline è prossima alla morte) al punto che gli stessi toni narrativi assumono nel climax i caratteri di una visione onirica:
Come se nella forza sovrumana di queste parole si fosse trovato il potere di un incanto, i grandi antichi battenti che egli indicava schiusero lentamente in quell’istante le loro pesanti imposte di ebano; ne era causa in realtà un colpo impetuoso di vento, ma dietro quella porta stava l’alta figura di Lady Madaline degli Usher, avvolta nel suo sudario.
Le doppie pagine illustrate che seguono la citazione emblematizzano il materializzarsi dei nostri incubi peggiori: quanto di più pertubante può capitarvi di rintracciare in un grafic novel d’autore.
Inspessito dalla fedele traduzione dall’inglese di G.A. Sartini e dall’elegante formato “alla francese”, questa edizione di La caduta della casa degli Usher, connota, in ultima analisi, di valenze aggiunte uno dei racconti più melanconici e terrifici di Edgar Allan Poe.
Anche per i poeiani più consumati, è quindi da acquistare senza tentennamenti.
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