In questi giorni sta spopolando su Netflix la nuova serie diretta da Mike Flanagan, il creatore di Hill House, si intitola La caduta della casa degli Usher ed è tratta dall’omonimo racconto di Edgar Allan Poe.
Non è la prima volta che Flanagan porta sullo schermo l’adattamento di un’opera letteraria: in Hill House si era ispirato a Shirley Jackson, la regina dell’horror, e al suo capolavoro L’incubo di Hill House, mentre in The Haunting of Bly Manor aveva riadattato Giro di vite di Henry James.
Nel suo ultimo lavoro Mike Flanagan decide di misurarsi con un vero e proprio maestro del genere, Edgar Allan Poe, considerato a tutti gli effetti il creatore del romanticismo dark e il padre dell’horror moderno. Il regista americano sceglie come soggetto per la sua nuova serie Casa Usher, ovvero la capostipite di tutte le case horror che hanno invaso cinema e letteratura. L’omonimo racconto di Poe, La caduta della casa degli Usher, aveva ispirato persino a Sigmund Freud un saggio sul concetto di perturbante.
Freud, analizzando i risvolti psicologici del racconto di Poe, spiegava il “perturbante” in questi termini, come una specifica attitudine del sentimento della paura, che si sviluppa quando una cosa o una situazione viene avvertita come familiare ed estranea allo stesso tempo creando un’angoscia unita a una spiacevole sensazione di confusione.
Mike Flanagan ne La caduta della casa degli Usher, prendendo come spunto il celeberrimo racconto di Poe, ha cercato di portare sullo schermo la medesima sensazione. Ma quali sono le differenze tra il libro e la serie tv? Avete scovato tutti i riferimenti all’opera di Poe?
“La caduta della casa degli Usher”: la serie Netflix
Nella serie Netflix in realtà Flanagan si è solo lontanamente ispirato all’opera originaria di Poe, ne ha approfittato comunque per utilizzare il maestro dell’horror come fil rouge per collegare tutti gli elementi della sceneggiatura e della regia. Se ci fate caso, infatti, i titoli di tutti gli 8 episodi della serie prendono spunto da un racconto di Poe, come il celeberrimo La maschera della morte rossa o I delitti della rue Morgue e la poesia Il corvo.
Per il resto Flanagan, come già fatto in precedenza con Hill House, prende spunto dal racconto originario di Poe, mantenendo l’ambientazione (una vecchia casa spettrale) e i nomi dei personaggi principali, quindi Roderick Usher, Auguste Dupin e Lady Madeline, sviluppando poi la trama in un’altra direzione.
Non mancano le apparizioni spettrali; ma, mentre il racconto di Poe si regge su una tensione costante, un voler “dire senza raccontare”, la pellicola di Flanagan si basa soprattutto sul visivo, sull’impatto e il colpo di scena e molto meno sull’atmosfera perturbante. Il regista si concentra più sul dramma familiare, concentrandosi sull’ambiguità dei rapporti tra genitori e figli, ma anche tra fratelli e sorelle, e sulle conseguenze derivate da una questione ereditaria.
La storia narrata da Flanagan ne La caduta della casa degli Usher è ambientata nel presente e tutto ha inizio quando l’impero farmaceutico creato dai fratelli Usher, “Fortunato Pharmaceuticals”, inizia a crollare. Il capostipite della famiglia, Roderick Usher, si trova così a raccontare all’ispettore Auguste Dupin le ragioni del declino economico e, soprattutto, il motivo della morte di tutti i suoi figli. Il monologo di Roderick accompagna l’intera storia, assieme alla presenza inquietante di una donna di nome Verna, che viaggia tra presente e passato, e appare come una sorta di angelo sterminatore o personificazione della morte.
“La caduta della casa degli Usher”: i riferimenti a Edgar Allan Poe
I nomi di tutti i personaggi de La caduta della casa degli Usher sono tratti da un racconto di Poe. Roderick e Madeline sono i protagonisti dello stesso racconto che dà il titolo alla serie, mentre i nomi dei figli, Frederick, Tamerlano, Victorine, Napoleone, Camille e Prospero, sono tratti da altre opere dello scrittore americano; in particolare l’ultimo è il famoso Principe Prospero de La maschera de la morte rossa.
Il nome di Verna, personaggio terribile e mefistofelico creato da Flanagan, è un anagramma di Raven, ovvero Il Corvo, la più celebre opera poetica di Poe. Anche l’ispettore, Auguste Dupin, prende il nome dal protagonista de I delitti della rue Morgue (1841) ed è protagonista di diversi racconti polizieschi scritti da Poe. L’unico avvocato della famiglia Usher si chiama Arthur Pym, proprio come il protagonista di Storia di Arthur Gordon Pym, l’unico romanzo pubblicato da Poe mentre era in vita nel 1838.
Inoltre le poesie declamate da Roderick Usher nel corso della serie sono in realtà opere poetiche dello stesso Edgar Allan Poe. L’omelia funebre che il prete recita nel primo episodio della serie è Gli spiriti dei morti è tratta da un altra poesia molto evocativa di Poe contenuta ne Il libro dei Poemi (1902)
L’anima tua si troverà sola
in mezzo a neri pensieri della grigia pietra delle tombe
Anche la creazione dell’azienda farmaceutica degli Usher, “Fortunato Pharmaceuticals”, non è casuale: il regista infatti fa riferimento a un altro racconto gotico dello scrittore, Ligeia, apparso sul numero del settembre 1838 dell’American Museum Magazine in cui si allude a un vino medicamentoso che il narratore compra da un medico per curare la moglie, Lady Rowena, ma che porterà quest’ultima alla morte. Il farmaco prodotto dagli Usher si chiama Licaone e presenta una curiosa assonanza con Ligeia.
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Il celebre racconto di Poe La caduta della casa degli Usher di recente è stato portato di nuovo in libreria in una graphic novel edita da Fanucci con i disegni e le illustrazioni a cura di Antonello Silverini.
Il racconto originale di Poe inizia quando un anonimo narratore si reca alla casa degli Usher, sollecitato da una lettera allarmante dell’amico Roderick.
Non appena scorge la casa in lontananza il narratore si sente invadere da un senso di tenebra, che da quel momento non gli darà più requie sino alla fine della storia.
Roderick Usher infatti appare in un pessimo stato di salute e annuncia al suo ospite di essere affetto di una malattia di origine nervosa, che lo rende persino ipersensibile alla luce del sole. Il protagonista scopre che anche la sorella gemella di Roderick, Lady Madeline, è malata, ma le sue condizioni appaiono molto più gravi. Quando Madeline muore Roderick chiede aiuto al narratore per seppellirla nelle fondamenta della casa.
Nei giorni successivi anche la salute di Roderick Usher peggiora visibilmente, finché una notte non ode delle urla lancinanti provenire dai sotterranei di casa Usher e allora capisce che la sorella è stata sepolta viva. In una notte di tempesta Madeline spalanca la porta della stanza e appare ai due avvolta in un sudario insanguinato. Uccide il fratello a mani nude, mentre il narratore scappa, sconvolto dal terrore. Mentre lui fugge lontano ecco che Casa Usher crolla rovinosamente su sé stessa.
Recensione del libro
La caduta della casa degli Usher
di Edgar Allan Poe, Antonello Silverini
Nella serie tv di Mike Flanagan il racconto di Poe è la base per la sceneggiatura del primo episodio, che narra la storia di Eliza Usher, la madre di Roderick e Madeline cui spetta un destino non molto dissimile da quello di Lady Madeline. Una curiosità: anche il nome Eliza non è casuale, perché fa riferimento alla vera madre di Edgar Allan Poe e anche alla moglie di lui, Virginia Eliza Clemm.
Insomma, l’ultima opera di Flanagan è un vero e proprio capolavoro metaletterario: una rilettura cinematografica dell’opera di Poe.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “La caduta della casa degli Usher”: dal libro di Poe alla serie Netflix
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