La casa di Parigi
- Autore: Elizabeth Bowen
- Casa editrice: Sonzogno
- Anno di pubblicazione: 2015
Il presente è una casa a Parigi dove la signorina Fisher e sua madre, molto malata, hanno accettato di ospitare per una giornata due bambini in viaggio da soli: Henrietta, una ragazzina di undici anni, proveniente dall’Inghilterra, rimasta orfana che deve raggiungere la nonna a Mentone sulla Costa Azzurra e Leopold, un ragazzino di nove anni, che viene dall’Italia e deve incontrare per la prima volta sua madre. Henrietta giunge a Parigi in treno da Londra, scortata da una signorina molto rigida, e in taxi, seduta accanto la signorina Fischer, tiene stretta in mano una scimmietta di pezza e guarda incantata dal finestrino la città che si sveglia. Leopold, dopo aver viaggiato in treno accompagnato da un’amica di famiglia da La Spezia, è già a casa Fisher dalla sera precedente e attende incuriosito l’arrivo della ragazzina. I due non si conoscono ma sin dal loro primo incontro chiacchierano serenamente, d’altronde, sono soli, in una città sconosciuta, in casa di un’amica comune alle loro famiglie, ma che di fatto non conoscono e soprattutto non sanno esattamente cosa li aspetta in futuro. Henrietta e Leopold si scambiano notizie sulle loro vite, giocano sereni, si fanno piccoli dispetti, segretamente desiderano entrambi di essere amati ed essere capiti. A un certo punto Henrietta prende un mazzo di tarocchi dalla sua valigetta e fa scegliere a Leopold una carta: l’asso di picche. Suona il campanello viene consegnato un telegramma dove c’è scritto che la madre biologica di Leopold non verrà. Inizia così un lungo flashback nel passato quando la casa di Parigi era un pensionato ricercato per ragazze americane e inglesi; quando la signora Fisher era una donna affascinante e sua figlia era innamorata di un impiegato di nome Max; e poi c’era un’ospite fisso, una ragazza dell’alta società londinese, Karen Michaelis, che studia arte e che frequenta un giovane bello e benestante, Ray. Karen è la mamma di Leopold, lo ha dato alla luce fuori dal matrimonio, proprio dopo una notte d’amore con Max. Ritorna il presente incombente, suona di nuovo il campanello ed è Ray, marito di Karen, patrigno di Leopold, l’asse di picche. I due ragazzini, acuti, grazie agli indizi disseminati attorno a loro, rivivono, tra immaginazione e realtà, le tormentate storie d’amore dei grandi, in particolare quella scandalosa tra la madre di Leopold e il suo padre naturale.
“La casa di Parigi” di Elizabeth Bowen (Sonzogno,2015) è certamente il miglior romanzo della scrittrice inglese, un capolavoro della letteratura inglese del Novecento anche se troppo spesso dimenticato e sottovalutato. La narrazione minuziosa accompagnata da una prosa sonora della casa di Parigi e dei personaggi che la abitano evoca perfettamente l’immagine di un presente sospeso, che dipende totalmente dal passato e da un altro presente, che potremmo chiamare futuro immediato e che ti coinvolge, emozionandoti molto. Elizabeth Bowen eccelle in questo suo quinto romanzo nella rappresentazione di una tragedia causata dalla repressione da parte di alcuni personaggi a non dire esattamente quello che pensano o a non esprimere quello che sentono veramente per rispettare quelle apparenze che sono di gran lunga più importanti della realtà, - la storia si svolge tra il 1925 e il 1935- e a pagare le conseguenze di questa rispettabilità fittizia sono proprio due innocenti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La casa di Parigi
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