

La chiave di Nona
- Autore: Manuela Giacchetta
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Due giovani donne, amanti della musica, al centro di un racconto di sole donne: madre, sorella, amica, protagoniste insieme nella ricerca di una verità nascosta e di una identità celata per lungo tempo.
Ognuna di loro, con una vita differente, sono intimamente legate dal destino e da una chiave di violino che le ha tenute unite.
La chiave di Nona, un romanzo avvincente, una bellissima storia a tratti struggente è l’ultimo lavoro di Manuela Giacchetta, scrittrice marchigiana che vive e lavora ad Ancona; ha in passato pubblicato con Las Vegas Edizioni i suoi primi due romanzi Bowling e margherite e La collezione Lancourt.
La musica di uno spartito segreto sarà interpretata da due musiciste, lontane tra di loro per nascita, e il suono nell’arpeggio del violoncello nelle mani di entrambe sarà diverso per una chiave di violino. Cosa è racchiuso tra le note? Qual è la storia che nasconde?
Nona Martini, quel nome così particolare perché nona alla nascita, suonava il violoncello dall’età di quattro anni. Conosceva la musica senza mai aver studiato solfeggio, letto un pentagramma, interpretato uno spartito. Il suo talento era dentro di lei:
Abbracciava il violoncello e suonava con la stessa naturalezza del respiro.
Nella locanda gestita dai suoi genitori, il Maestro sapeva di lei e le fece dono dello strumento musicale. Non si era mai esibita in pubblico, mai davanti a nessuno. Viveva sola e al chiuso tra le mura del suo appartamento, aveva fatto del nascondersi una vera e propria arte. Al rientro dal suo lavoro in archivio, terminava la sua giornata suonando. Tra i condomini alcuni aprivano le finestre al suono che giungeva, altri richiudevano le imposte. In quei pochi secondi di silenzio, nell’istante prima di suonare, Nona con l’archetto allungando il suono della nota, annodava il tempo in un tessuto vuoto di minuti e ore. Mai appariscente, mesta e silenziosa, era così diversa dalla madre bella, gioviale, dai capelli rossi per le sue origini anglosassoni. La ricorda spesso Nona, come ricorda quando scelse di andare via per avere la sua vita di silenzi e musica.
Figlia di un grande musicista, Agata Romanenko è una violoncellista di successo; ha un rapporto di odio e amore con Lucilla, sua sorella, e difficile con Valerio, l’uomo appassionato di rose che ha molto amato.
Agata ha smesso di suonare, di esibirsi, lo aveva fatto fin da bambina; l’incidente e gli interventi chirurgici alla mano sono stati decisivi. Un’infanzia fatta solo di rigore e studio. Nella sua vita prevalgono ora risentimenti e delusioni per il fallimento del suo legame con Valerio, e con Lucilla che ritiene responsabile dell’incidente che le ha cambiato la vita. Se le si chiedeva cosa fosse stata per lei la musica avrebbe risposto: qualcosa che è stato.
Agata ha tra le mani una fitta corrispondenza tra suo padre e la sua amante. Tante lettere tenute ben nascoste, segreti mai svelati in famiglia. Di suo padre, Aleksandr Romanenko, aveva seguito gli insegnamenti e in particolare appreso con lo studio il valore del silenzio nella musica, come se ci fosse una pausa sullo spartito che avrebbe tenuto gli spettatori sospesi in attesa della nota successiva.
Arrivò a pensare che se il silenzio poteva essere ascoltato, allora in qualche modo poteva essere suonato.
Agata e Nona sapranno delle loro vite, attraverso l’interpretazione di un componimento, una suonata per violoncello: una melodia che sanciva il talento di Agata ma non la genialità che apparteneva a Nona. Lei aveva il genio e lei la rendeva niente, la ragazza timida e sola, a tutti sconosciuta, capace di arrivare a un passaggio musicale che era il fulcro di tutto, una chiave di violino detta N, un simbolo presente all’inizio di ogni rigo musicale.
La chiave di Nona è un romanzo che mi ha entusiasmato e appassionata fin dalle prime pagine: non è facile trovare in un libro una bella scrittura, una nuova storia che non sia già stata scritta.
Intorno alle due protagoniste sono complemento, con il loro destino di solitudine, altri personaggi femminili, la madre di Nona, la sorella di Agata e la fragile Elena, che aveva lavorato nella segreteria del Conservatorio, amica da lungo tempo di Agata e Lucilla. La bravura della nostra scrittrice è nell’evidenziare il suo ingresso nel racconto con una variazione nel discorso narrativo, a tratti disordinata tra pensieri e vaneggiamenti, a preannunciare il dramma di una sofferenza nascosta.
La chiave di Nona è un romanzo intenso e delicato nello stesso tempo, potente per il fascino della musica e d’incanto nel narrare l’essere un genio.
Nella musica e nelle sue pause di silenzio si troverà il luogo dove passerà qualcosa d’altro, e per le nostre protagoniste sarà la ricchezza di un incontro, la conoscenza di sé, la propria identità.

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