La città del vizio di Angela Bevilacqua

“La città del vizio” è l’opera prima di Angela Bevilacqua, una giovane autrice che ha affrontato un tema tradizionale, la lotta tra il bene e il male, in maniera nuova e personale. Se dovessi dare una connotazione allo scritto, non saprei in quale categoria inserirlo. È un romanzo surreale, fantasioso eppure è caratterizzato da alcuni note che lo collegano chiaramente alla letteratura classica. È un libro che si comincia a leggere soprattutto per curiosità e poi scorre tutto d’un fiato fino alla fine perché ti prende, ti incuriosisce e ti avvince.

Quando ho visto “La città del vizio” in libreria mi ha attirata la sua copertina, tra l’altro opera della stessa Angela Bevilacqua, poi ho letto la trama che mi ha incuriosita ancora di più, per questo ho acquistato il libro e non sono rimasta affatto delusa. Quando ho cominciato a leggere mi è subito piaciuto trovarmi di fronte dei personaggi strani, che non posso essere derubricati a figure del genere fantasy perché sono le personificazioni dei peccati capitali e, per questo, agiscono secondo le loro perfide caratteristiche. A tal proposito posso dire che Angela Bevilacqua ha immaginato questi personaggi in modo tale da caratterizzarli perfettamente, in base a quel che è il peccato che devono rappresentare.
C’è anche una storia ne “La città del vizio”, una trama ben costruita intorno alla vita di un giovane che è caduto nella più profonda depressione. Ha gettato al vento tutto ciò che aveva a causa di una colpa commessa, si è dato all’alcol, così da cadere nelle reti dell’Accidia che lo conduce in una città, simile al Paese dei Balocchi di Pinocchio, dove ognuno può soddisfare tutti i propri desideri. Così come i protagonisti, che dalle descrizioni ci sembra di vedere concretamente, anche le ambientazioni della città ci appaiono vivide e dense di colori come se, anziché le righe stampate, davanti ai nostri occhi scorressero i fotogrammi di un film di Tim Burton o di Federico Fellini.

Seguiamo così il protagonista che esplora e prende conoscenza di questo luogo fantastico finché presto scoprirà che vi è anche un prezzo da pagare e solo l’incontro con una ragazza, diversa da tutti quelli che vivono nella città, gli aprirà gli occhi.
Non vi dico altro perché “La città del vizio” vale la pena di essere letto. Oltretutto il libro porta il lettore a conoscere luoghi e fatti di questa nostra Italia spesso ignorati, in quanto, accanto ai luoghi fantastici creati dalla fervida fantasia di Angela Bevilacqua, troviamo descritti anche dei luoghi reali e poco conosciuti del nostro meraviglioso Paese.