La comprensione multipla di Kieran Egan

Il sistema educativo odierno si fonda su tre presunte esigenze: la socializzazione, ovvero l’adesione a codici e ruoli; la conoscenza e la valorizzazione dell’individualità del bambino/ragazzo.

In questo saggio, Egan, dopo aver dimostrato l’impossibilità di conciliare questi tre obiettivi tra loro, ci propone una teoria dell’educazione alternativa che sfrutti gli strumenti di comprensione della realtà che sono innati nell’uomo e/o che vengono attivati da un certo contesto culturale.

Sfruttando il parallelismo tra sviluppo sociale e sviluppo individuale ma leggendolo alla luce delle teorie di Vygotskij, Egan cerca di rimediare alle difficoltà educative in cui la scuola e le università sembrano impaludate.

L’autore usa un linguaggio divulgativo con molti esempi concreti che può essere compreso anche da chi non si occupa direttamente di teoria dell’educazione; inserisce addirittura un capitolo, godibile e chiarificatore, in cui si sottomette alle possibili obiezioni di un pubblico inventato.

Gli strumenti da sfruttare sono diversi a seconda che prevalga la mente somatica, mitica, romantica, filosofica o ironica. Sono stadi che si susseguono ma le cui caratteristiche non si esauriscono mai del tutto e che convivono in stadi di sviluppo successivi. Lo spazio qui non permette di riassumere adeguatamente i diversi tipi di mente, porto solo un esempio stringato. Il periodo mitico, nel bambino o nei gruppi umani, inizia con lo sviluppo del linguaggio, e questo, per sua natura, mette in luce dualismi e distinzioni: ecco perché i miti e le favole piacciono tanto ai bambini. Sfruttando questa predilezione (e poi esplicitando gli estremismi buono/cattivo, maschio/femmina, bianco/nero...) si possono trasmettere messaggi attinenti a diverse materie scolastiche.

Senza mai dimenticare che lo scopo non è riempire le ore di scuola, ma fornire al bambino degli strumenti di sense-making, ovverosia la capacità di dare un senso al mondo che ci circonda.