La corsa di Billy
- Autore: Patricia Nell Warren
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2017
Una storia densa di umanità e contemporaneamente un “pugno allo stomaco” è il romanzo “La corsa di Billy” della scrittrice Patricia Nell Warren che la casa editrice Fazi ripropone nel gennaio 2017 dopo anni dalla prima pubblicazione.
Ambientato nella puritana società americana degli anni Settanta (ma quale società in fondo è davvero mentalmente aperta?), il romanzo narra le vicende di un allenatore di atletica, Harlan Brown, dall’aspetto assai virile, ex marine, con un matrimonio fallito alle spalle dal quale sono nati anche due figli. Ogni vita però, ha le proprie ombre, i propri lati oscuri e così è anche quella di Harlan che, a quasi quarant’anni, per una vicenda basata su pettegolezzi e falsità, viene allontanato dalla prestigiosa Penn State University e si ritrova ad allenare studenti, in un college newyorchese. La quotidianità di Harlan è assai spartana: lui stesso si è imposto questo atteggiamento come ad adeguarsi alla mentalità generale. Perché l’allenatore deve far tutto ciò? La risposta sta nel suo intimo e nelle sue scelte. Harlan, il macho per antonomasia, l’uomo rigido e tutto d’un pezzo, è gay e questo lato della sua personalità fa a pugni con il suo lavoro, la sua posizione familiare e sociale.
“Fu nel 1962, durante il primo anno come allenatore a Villanova, che dovetti finalmente confessare a me stesso che i miei sentimenti avevano un nome: omosessualità.
Difficile dire quanto grande fosse la mia sofferenza. L’educazione che avevo ricevuto mi portava a giudicarmi nel peggiore dei modi. Gli atleti sono uomini, mi aveva detto mio padre. I marine sono uomini, aveva detto l’esercito. Gli allenatori sono uomini. Cavolo, persino i cronisti sono uomini… A turbarmi ulteriormente era il fatto che non mi riconoscevo nelle caratteristiche che la società attribuiva agli omosessuali”.
I pensieri di Harlan sono il condensato di secoli di errori umani. È sempre stato facile definire gli omosessuali con appellativi ben poco gradevoli, spesso vergognosi. Ma chi sono gli etero per ergersi a superiori rispetto ad “altri non esattamente come loro”? Perché con le loro parole sferzanti riescono a umiliarli, a relegarli in locali, in gruppi e fanno terra bruciata intorno a loro? Questo succede anche ad Harlan, già nei primi tempi in cui segue semplicemente quello che è il proprio istinto naturale.
“Non passò molto tempo prima che io conoscessi quel senso di smarrimento e di rabbia soffocante che provano i gay. Eravamo animali da preda. Ammassati nel buio sottosuolo, come cristiani nelle catacombe, proteggevamo la piccola fiamma della nostra fede sessuale. Quale probo imperatore avrebbe emesso l’editto che ci consentiva di uscire alla luce del giorno? Che male facevamo? Gli assassini e i ladri fanno del male alle persone, noi non facevamo male a nessuno salvo forse, confusi e pieni di sensi di colpa irrisolti com’eravamo, a noi stessi”. (...)
“L’omosessualità, mi ero reso conto allora, era uno stato mentale. La società mi aveva bollato come un malato, ma io ero convinto di essere arrivato all’omosessualità per un’inclinazione naturale”
In quest’ultima affermazione, fatta di poche righe, sta la verità, cruda per i più, ma vera e inconfutabile. Tra gli anni Sessanta e Settanta ancora molto gravi erano le reazioni omofobiche . Oggi molto è cambiato ma non tutto, sia nella mente di chi ha tendenze etero sia di chi si sente “diverso”. Leggendo il romanzo torniamo indietro nel tempo ma non più di tanto. Anche se oggi le leggi di molti Stati permettono matrimoni e anche adozioni gay, la coscienza e lo stato mentale degli uomini è ancora difficile da scuotere. Molte le reticenze e così chi è etero si perde per la via, ogni tanto, qualche amico "diverso", qualche persona vicina che decide di cambiare casa, luogo in cui vivere perché la propria natura differente dalla massa non viene pienamente accettata.
Nel romanzo le vicende di Harlan hanno una svolta quando al college si presentano tre ragazzi che chiedono di essere allenati. Vince, Jacques e Billy sono tre atleti ma hanno già pagato un amaro scotto. A causa della loro omosessualità sono già vittime di discriminazione sessuale e sono stati allontanati dal college che frequentavano. Anche loro appassionati di atletica, temono che i sogni che ancora coltivano possano sfumare ma il padre di uno dei giovani li consiglia di recarsi proprio da Harlan. L’allenatore è inizialmente reticente, vorrebbe aver chiuso con il proprio passato o perlomeno avere relegato a poche avventure nascoste la propria tendenza naturale però...
“Tre passerotti cacciati dallo stormo. Quattro anni prima Joe Prescott aveva accolto anche me, un vecchio passero cacciato dallo stormo. Sarebbe stato un delitto non ricambiare quel gesto di cristiana umanità”
Ha inizio così la vicenda che ruota, per buona parte, attorno alla figura di Billy Sive, uno dei tre ragazzi talentuosi e desiderosi di arrivare in alto magari fino alle Olimpiadi di Montreal. Il cammino sarà lungo sia per gli allenamenti sia per lo stato psicologico in cui Harlan e gli sportivi si ritrovano. La loro non più celata natura rende i rapporti tra essi più complicati. Durezza e asprezza negli allenamenti si mescolano a dolcezza di sentimenti. Solo Billy percorrerà tutta la dura strada che conduce a Montreal e lo farà passo passo con Harlan con cui il rapporto si farà ogni giorno più intenso e profondo. I due sono molto di più che allenatore e atleta; tra loro nasce un sentimento molto, molto intenso. Nonostante mille difficoltà sportive, fisiche e sociali, Harlan e Billy si ritrovano a Montreal ma un evento tragico, all’ultimo istante, spezzerà il loro sogno.
Il romanzo è dolce e crudo, pungente e toccante allo stesso tempo. Billy diventa un simbolo: ogni suo passo è un procedere verso il riscatto di sé come atleta e come uomo e, naturalmente di chi è come lui. Dolce e testardo allo stesso tempo, procede con ostinazione verso la meta che è la vittoria sul campo e nella società. Anche se gli eventi troppo presto stroncheranno una vita da vivere in pienezza, la storia lascia spazio alla speranza .
Nel corso della lettura, molte sono le pagine appassionanti, coinvolgenti ma soprattutto vere: esse ci mettono a confronto con i nostri pensieri più nascosti e le nostre personali intolleranze e ci scuotono nel profondo.
“La corsa di Billy”, nuovamente riproposto da Fazi, è un romanzo che ha ricevuto molti consensi: ogni lettore può mantenere il proprio punto di vista, può chiudere il libro anche dopo le prime pagine o scorrerle solo per curiosità ma chi giunge in fondo alla vicenda non può che esserne toccato.
La corsa di Billy
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