La cultura e gli oggetti
- Autore: Aldo Musacchio
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
“La cultura e gli oggetti” con testo di Aldo Musacchio e foto di Augusto Viggiano è una pubblicazione del 1980 che offre una lettura dei Sassi di Matera sotto il profilo storico e sociale. Le foto hanno una straordinaria forza evocativa, in bianco e nero, sono intense, con rappresentazioni di ampi spazi esterni e di locali interni, con anfratti costruiti con splendide volte. Nel testo, Aldo Musacchio descrive Matera e, in particolare, quello che i Sassi hanno rappresentato anche sotto il profilo della società precapitalista in cui si
“manifestano sotto apparenze umane condizioni di vita disumane. A Matera il conflitto sociale è giunto al punto da far concepire alle classi dominanti un processo di repressione fisica delle classi subalterne, di loro segregazione urbanistica, di distruzione della loro presenza storica”.
A Matera la materializzazione della lotta di classe si esprime con spazi contrapposti sopra-sotto, dentro-fuori, in cui la città borghese del Piano si contrappone quella povera, contadina, dei Sassi. Ed è così che Aldo Musacchio analizza i prodotti degli abitanti dei Sassi e analizza come la civiltà determini i mutamenti della materia. Il lavoro dell’artigianato dei Sassi è organizzato per tipologie, i tufi quali materiali edilizi, i cucù di argilla, gli utensili di legno, quali cucchiai o marchi per il pane realizzati dai pastori. Il lavoro realizzato dagli uomini nei Sassi, nel consentire operazioni ripetitive, ha permesso anche la stratificazione delle esperienze che hanno consentito di trasmettere e socializzare accorgimenti e metodologie di lavorazione. Nota Musacchio
“Lo spazio scenico dei Sassi deve molto del suo fascino al fascino al fatto che è anonimo, che non è stato costruito da uno o più autori, né caratterizzato da uno o più stili. La cultura dei Sassi porta con sé questa proprietà così specifica della cultura materiale e ne esalta il significato ultimo: di patrimonio indivisibile, di prodotto di un’intelligenza sociale che si afferma dentro i condizionamenti dello sfruttamento da parte di certe classi a danno di altre”.
L’anonimato, attraverso la cultura degli abitanti dei Sassi, che si è espressa in maniera prevalentemente orale, rappresenta quei valori comunitari che si oppongono a quelli dell’individualizzazione, rappresentati dalla cultura scritta. Le riflessioni condotte da Aldo Musacchio sono interessanti e profonde, anche quando scrive
“il senso storico dei Sassi è costituito dal tentativo supremo del contadino materano di umanizzare il disumano, non è certo di Bellezza che si può parlare e nulla più dell’aggettivo bello è offensivo della verità della storia”.
Le fotografie di Augusto Viggiano sono intense e straordinariamente evocative: rappresentano lo spazio antropizzato di grandi dimensioni in cui si registra la mancanza fisica proprio dell’uomo, allontanatosi, all’epoca delle foto, dai Sassi.
La cultura e gli oggetti
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