La donna che osò amare se stessa
- Autore: Valeria Palumbo
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2021
La donna che osò amare se stessa (Neri Pozza 2021) di Valeria Palumbo, giornalista, storica delle donne e autrice teatrale, come recita il sottotitolo del testo è una “Indagine sulla Contessa di Castiglione”, alias Virginia Elisabetta Luisa Carlotta Antonietta Teresa Maria Oldoini, coniugata Verasis Asinari, nobildonna e patriota nata a Firenze il 22 marzo 1837 e morta a Parigi il 28 novembre 1899.
Considerata tra le donne più belle e affascinanti della sua epoca, la Contessa di Castiglione appare un personaggio controverso, affascinante, pieno di sfaccettature. Virginia viene ricordata soprattutto per essere diventata, nel 1856, su mandato di suo cugino Camillo Benso Conte di Cavour e di Vittorio Emanuele II, l’amante di Napoleone III. Tutto ciò allo scopo di conquistare l’Imperatore di Francia alla causa italiana. Le guerre d’Indipendenza non bastano, tutto è lecito per unire le regioni della nostra bella Italia. Fondamentale per Cavour è favorire l’alleanza fra Napoleone III e il Piemonte. Quindi:
“Cerca di riuscire, cara cugina, con il mezzo che più vi sembrerà adatto, ma riuscite!”
Non è semplice comprendere la personalità della Contessa di Castiglione, donna scontenta e complessa, bellissima, creativa, intelligente, umorale, ma soprattutto fuori dai canoni e dalle righe, che suscita amori folli e odi oltre misura. Ma il peccato più grave di Virginia è quello di vanità: non solo piace a troppi, ma si piace moltissimo. Tanto è vero che da anziana arriverà a fare oscurare gli specchi della propria abitazione parigina per non vedere la propria decadenza fisica, circondandosi solo delle foto che le ricordavano la sua bellezza giovanile. La vanità è il vero peccato che nessuno le perdona, né gli uomini, che vorrebbero sottometterla, né le donne, che la vorrebbero sconfitta. Né tanto meno quelle menti retrograde e con i paraocchi, che, raccontando in seguito il Risorgimento come un luminoso cammino segnato solo da eroiche morti virili, non avrebbero mai potuto accettare che sia stato anche un contraddittorio processo fatto di intrighi, passi falsi, compromessi e di tutt’altro che nobili ideali. C’è da dire che sulla figura della figlia del marchese Filippo Oldoini e della marchesa Isabella Lamporecchi, mal coniugata a 17 anni con il conte Francesco Verasis Asinari, dal quale avrebbe avuto un solo figlio, Giorgio, sono stati scritti fiumi di inchiostro e una serie di biografie ormai datate.
La biografia di Valeria Palumbo ha invece il merito di gettare una luce nuova sulla “donna che osò amare se stessa”. Appassionata di politica, pioniera della moda, della fotografia e dell’arte di autorappresentarsi, poliglotta e viaggiatrice, narratrice acuta e soprattutto fiera estimatrice delle sue doti, in un’epoca in cui alle donne non era consentito essere orgogliose di sé e dove le regole erano stabilite dagli uomini. Spogliata da pregiudizi e da stereotipi che nel corso degli anni ne hanno offuscato la memoria, in questi coinvolgenti panni la Contessa di Castiglione appare un’antesignana del suo tempo, trasgressiva per istinto, moglie separata, spia al servizio del re e di più privati interessi economici, donna libera nei suoi amori dal banchiere Rothschild a Costantino Nigra, ambasciatore del Regno di Sardegna in Francia, dotata non solo di una grande avvenenza ma anche di un gran bel cervello.
“La donna più bella del secolo” è sepolta nel cimitero parigino di Père-Lachaise.
La donna che osò amare se stessa. Indagine sulla contessa di Castiglione
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