La figlia del faraone di Mesu Andrews

Mesu Andrews riprende il celebre episodio biblico della salvezza di Mosè dalle acque del Nilo, sondando le vicende e la vita privata della donna egizia che lo adottò e difese, a costo della sua stessa vita e di quella dei suoi cari.
Anippe, protagonista del libro, nonché “La figlia del faraone” del titolo, è un personaggio stupendo, che compie una profonda e importante crescita all’interno della storia.
Il lettore ne segue le traccie fin dalla tenera età, ascoltando i suoi pensieri, i suoi timori e i doveri che la società del tempo imponeva a una donna, in particolare il compito di sposarsi e avere dei figli.

Anippe sarà spesso vittima di scelte più grandi di lei alle quali non potrà opporsi in alcun modo. La sua vita sarà un susseguirsi di bugie, misteri e pericoli che trascina chi legge in una storia meravigliosa, emozionante, che fa immergere subito l’atmosfera dell’antico Egitto e lascia con il fiato sospeso fino all’ultima pagina che, ammetto, ho concluso a malincuore.

Anippe dovrà abbandonare la sua condizione infantile per poter capire di chi potersi realmente fidare e riconoscere, invece, chi è pronto a tradire non solo lei, ma la sua famiglia, per ottenere il potere e governare senza alcuno scrupolo, scoprendo così le più atroci verità su chi si ama. Dovrà crescere per poter sopravvivere.
“La figlia del faraone” è un libro che parla di fiducia verso sé stessi e verso Dio, ma anche di una profonda ricerca personale, dell’importanza dell’amicizia e degli amori, del dolore e del terrore, il tutto condito da un’ambientazione meravigliosa e verosimile del tanto misterioso Antico Egitto.