

La finestra del terzo piano
- Autore: Paola Darò
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2025
Paola Darò, ingegnere, tornata da poco nella sua bella Torino, approda in libreria con un esordio potente, rappresentato dal libro intitolato La finestra del terzo piano, edito da Piemme editore nel 2025. Un romanzo che già dal titolo richiama direttamente quel famoso film intitolato “La finestra sul cortile”, cui condivide le atmosfere rarefatte e misteriose.
Siamo a Torino, in una calda giornata d’estate, dove
Tutto rallenta. È una calma calda. È una preparazione alla rinascita settembrina. La galleria è in centro, nel quadrilatero, un piccolo spazio che ospita turisti sconosciuti.
Adele Tedeschi, voce narrante, è una giovane ragazza che di mestiere fa, appunto, la gallerista. Ora, seppure d’agosto, sta lavorando ugualmente, preparando un vernissage futuro, e intanto si gode la città svuotata, coi suoi giri in bicicletta. Lei è stata definita essere un
Soggetto sin estetico, che è una sorta di miscuglio di sensi, comune nelle persone con uno spiccato senso artistico. Basta mettere musica nelle orecchie per vedere luci, ombre, colori.
Così una sera che guarda fuori dalla sua finestra, cercando di godere delle ombre della sera, si accorge di uno strano uomo, dirimpettaio al lei, che fuma un sigaro sul balcone di casa:
Ha un aspetto distinto e immagino sia un uomo solo, non l’ho mai visto accompagnato da qualcuno nelle sue incursioni serali sul balcone. È un vecchio lento nei movimenti, quasi un po’ dinoccolato, con barba e capelli bianchi così candidi che sembrano quasi illuminarsi nel buio.
Colpita dalla sua figura, l’uomo alle spalle ha una finestra aperta, da cui si intravede un grande quadro nel quale è dipinto un raffinato nudo di donna, che tiene tutta una parete, e un tavolino con una scacchiera di marmo. Adele è naturalmente attratta da ciò che vede e osserva rapita. Fino a che l’uomo si ritira e nulla più.
Il giorno successivo il custode Agostino l’avvisa che l’uomo si chiamava Simone Benelli ed è stato trovato ucciso con un dito mozzato nel salone di casa, da cui sono scomparsi un quadro e la famosa scacchiera di marmo. Chi ha mai voluto la morte di un uomo all’apparenza così innocuo?
Adele conosce, tramite la polizia, la nipote Nadia, che però del nonno sa ben poco e non si capacita della sua dipartita. Adele apprende dalla nipote che suo nonno era stato un pittore di notevole fama, che aveva abitato a lungo a Londra, dove aveva conosciuto quella che sarebbe diventata sua moglie, che gli avrebbe poi dato un figlio, il padre di Nadia appunto. A prima vista, un’esistenza del tutto ineccepibile, e allora come si spiega la morte per avvelenamento, tramite una torta cui era stato nascosto del succo di fragola, di cui Simone era gravemente allergico?
Adele, sempre più curiosa, decide di aiutare Nadia e di allestire nella sua galleria una mostra di quadri del defunto. Chissà mai che qualcuno si faccia avanti e fornisca informazioni utili. Inoltre nella vecchia cantina le due investigatrici in erba trovano uno strano foglio di dimissioni di una clinica inglese a nome proprio di Simone Benelli, con diagnosi di schizofrenia con disturbi paranoidi. Com’è possibile? Suo nonno è stato davvero internato in un manicomio? Come ne era uscito? Nadia ha bisogno di sapere di più di suo nonno, poiché:
L’accettazione risiede e attende nelle pieghe del tempo. Perché la morte ha sempre bisogno di un senso, per la pace dei vivi.
Così riusciranno le due a venire a capo di questo strano e diverso assassinio?
Il romanzo si basa su un assunto fondamentale, che riassume veramente la colonna portante dell’intera trama, per cui:
Quanto pensiamo di conoscere davvero le persone, anche quelle a noi più care? Quanto è verità, e quanto solo una bella facciata?
La finestra del terzo piano è un romanzo giallo, a tratti umoristica commedia rosa, ricco di pathos e di mistero. Le indagini non sono condotte da professionisti dell’indagine, piuttosto da due persone dotate di intuito alla ricerca di una verità che non è facile e fa soffrire. La curiosità e l’intrigo sono naturalmente ben distribuiti lungo tutto il libro e attirano enormemente l’attenzione del lettore. Su tutto, protagonista in seconda ma non meno importante, la città di Torino e la tipica piemontesità, quella sorta di riserbo tutto sabaudo, fonte ben conosciuta dalla scrittrice stessa:
Torino. Signora delle Alpi, mia terra natale, sei poi bella, così austera e aristocratica. Come dice Pavese: “Finchè ci saranno nuvole su Torino, sarà bella la vita.”
Un esordio potente e raffinato, costituito da una calma piatta lunga tutta la trama, ma ricca di mistero e di segreti celati all’inverosimile. Una Alessia Gazzola piemontese, che si affaccia al panorama letterario italiano, in punta di piedi, ma con un esplosivo potenziale narrativo che attrae incondizionatamente. Molto consigliato a tutti, soprattutto ai lettori di noir, raffinati e curiosi.

La finestra del terzo piano
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Un libro perfetto per...
Adatto a chi ama i gialli alla Fruttero Lucentini.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La finestra del terzo piano
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