La leggenda di Demenna di Gaetano Zingales

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IX Secolo d.C., Demenna è una roccaforte cristiana che in pieno medioevo tenta la resistenza all’occupazione saracena della Sicilia. Non esistono prove certe sulla sua esistenza e quando la storia è così aleatoria siamo senz’altro in patria di miti ed eroi.

Gaetano Zingales, appassionato di storie della sua terra, ci svela così La leggenda di Demenna (pubblicato da Leucotea Edizioni nel 2012), con uno stile un po’ particolare che sembra uscito da una tragedia greca, narrando di atmosfere che ricordano le mille e una notte e di battaglie cruente che rimandano la memoria ai meravigliosi miti dell’antichità.
E proprio come in ogni leggenda che si rispetti, si assiste alle gesta di nobili combattenti pronti a sacrificarsi per un destino che li prevede innanzitutto eroi, ed altrettanto coraggiose principesse all’altezza dei loro consorti.

Federico e Bianca sono i personaggi che vivono la loro magica storia d’amore durante questo scenario di resistenza, guerra e distruzione di un popolo ad opera di un altro, fatalità di diverse religioni.
L’autore, però, non dimentica di far presente che islamici e cristiani, in quel periodo in Sicilia, vivevano in armonia laddove non c’era volontà di sopraffazione o intolleranza religiosa. Infatti, uno dei migliori amici di Federico è lo Sceicco Amman che non esita ad aiutare Bianca nel salvare le donne, i bambini e gli anziani in fuga dalla roccaforte in disfatta, lo stesso che aveva ospitato i due giovani nella sua elegante e colta dimora durante il loro viaggio di nozze.

La leggenda è ambientata nella Sicilia di mille e più anni fa: l’invasione barbarica realizzata dagli arabi ci si presenta feroce e spietata, e la resistenza dei cristiano-bizantini (originari del Peloponneso) di Demenna decisamente eroica e fatale. Allora viene proprio da pensare: quante Demenna resistono o soccombono ancora oggi nel mondo? Che siano in terra d’oriente o d’occidente, più o meno metaforicamente, l’umanità sembra proprio essere in eterna lotta contro se stessa. Le intolleranze religiose non sono che le simulate motivazioni che spingono un popolo a sottometterne un altro, in virtù di una sopraffazione che non ha certo il colore della fede, qualsiasi sia il Dio che la governi.
Interessanti, pertanto, le leggende che narrano in una prosa caratterizzata, che non ci appartiene più, l’universalità della natura umana e bella la speranza che lasciano, quando svelano - come un segreto prezioso - che l’uomo non è che il protagonista e regista principale del suo stesso destino. Un destino nel quale eroi come Federico, Bianca e lo sceicco Amman con le loro nobili gesta ci ricordano che basta salvare una vita per salvare l’intera l’umanità.