La luce del domani
- Autore: Roxanne Veletzos
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Nord
- Anno di pubblicazione: 2019
“La luce del domani” (Nord 2019, titolo originale "The Girl They Left Behind", traduzione di Patrizia Spinato) è il romanzo d’esordio dell’autrice Roxanne Veletzos nata a Bucarest, in Romania, trasferitasi in California assieme alla famiglia quand’era piccola, laureata in Giornalismo alla California State University.
La bambina è seduta da sola, immersa nel buio.
Bucarest, gennaio 1941. Un padre e una madre di origine ebrea, per dare una sia pur minima speranza di vita futura alla propria figlioletta, la abbandonano in un portone. Papà e mamma, consci che presto saranno catturati, sono spariti dietro l’angolo, la bambina impaurita avvicina le ginocchia al petto e alza lo sguardo sul palazzo a tre piani e sugli ampi balconi tondi che incombono su di lei. La piccola non ha mai visto prima questo edificio, questa strada deserta e poco illuminata dove un unico lampione getta un alone di luce sulla neve sporca. In giro non si vede anima viva. La bambina giorni fa ha sentito i genitori parlare del coprifuoco, della Guardia di Ferro che pattugliava la città e arrestava chiunque fosse ancora per strada dopo il tramonto.
Ecco all’improvviso rumori in lontananza: grida, strilli inframmezzati al tonfo ritmico di stivali e di finestre che si chiudono sbattendo forte. “Farò la brava, mamma. Aspetterò”, ha promesso la piccola alla mamma, ma la paura è preda del cuoricino della bimba che stremata, si addormenta. Ma ecco due braccia robuste stringere la bambina che spaventata, si sveglia. Una donna dal viso sconosciuto ma buono, dai capelli raccolti in una crocchia grigio argento rassicura la piccola. “Sstt…. Ci sono io. Sstt… Va tutto bene. Va tutto bene”.
Nel romanzo d’esordio ispirato alla vera storia della madre e dedicato ai nonni Anton e Despina, l’autrice, che ha lavorato a lungo come content writer e marketing manager, pone all’attenzione del lettore il pogrom di Bucarest, avvenuto nel gennaio del 1941, che dà il via al trascinante romanzo. In quel gelido gennaio, migliaia di ebrei vennero trascinati in strada per essere torturati e uccisi. La fazione estremista antisemita nota come Guardia di Ferro, mise a ferro e a fuoco i quartieri ebraici di Bucarest, con l’obiettivo di ottenere potere politico all’interno del regime fascista del generale Antonescu. Ѐ inoltre fondamentale ricordare che secondo la commissione Wiesel, tra l’ottobre 1940 e la fine della II Guerra Mondiale, in terra rumena vennero massacrati 380 mila ebrei.
Commuove la vicenda di Natalia, alla quale due anime caritatevoli hanno concesso una seconda opportunità, ma la giovane, una volta adulta, per poter rivedere i suoi genitori naturali, dovrà compiere una scelta straziante. Molto belle le fotografie di famiglia dell’autrice pubblicate alla fine del testo, che dimostrano, più di mille parole, come la resilienza e il coraggio, che rappresentano “la luce del domani”, vincano sempre sulla tirannia e il sopruso.
Nell’angoscia e nella disperazione affidiamo questa bambina alle mani di Dio, nella speranza che sia salvata.
La luce del domani
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