La mano del diavolo. La nuova indagine di Kate Marshall
- Autore: Robert Bryndza
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2024
Robert Bryndza, scrittore di noir inglese, autore di diverse serie di romanzi che hanno per protagoniste detective donne, in questo ultimo romanzo La mano del diavolo (Newton Compton, 2024, trad. di ) sceglie Kate Marshall che insieme al giovane collega Tristan, suo assistente già dal tempo dell’università, ha fondato una agenzia di investigazioni.
Kate è uscita dall’alcolismo da anni, suo figlio studia in California, per lei il lavoro è fondamentale per il suo equilibrio, che la fa mantenere in forma nuotando ogni mattina. Ma per uno strano caso mentre fa la sua quotidiana nuotata, viene presa in un gorgo e rischia di annegare. Salvata in extremis viene portata in ospedale dove incontra un’altra paziente, Jean, una donna molto provata che le racconta una storia incredibile.
Kate, intontita dal suo stato, crede quasi di sognare, ma pochi giorni dopo la donna la cerca e le chiede aiuto: undici anni prima, in un campeggio in un luogo sinistro, mentre si trovava nella tenda con il nipotino Charlie, di tre anni, sua figlia Becky e Joel il genero, accampati a pochi passi, Jean era uscita dalla tenda per pochi minuti, il tempo di scacciare un suo ex compagno alcolista che l’aveva raggiunta.
Tornata sui suoi passi aveva visto che sua figlia stava chiamando il bambino, sparito dal sacco a pelo nella tenda. Inutili le ricerche, il bambino Charlie era letteralmente scomparso.
La polizia accorsa lo aveva cercato indefessamente, ovunque, con l’aiuto dei cani, ma l’odore del bambino finiva vicino ad un fiume impetuoso che scorreva nei pressi. Dopo giorni di infruttuose ricerche il bambino disperso era stato dichiarato affogato, o comunque portato via dalla corrente.
Qualche anno dopo la madre si era uccisa, il padre invece si era risposato e aveva avuto due bambine. Di Charlie nessuno si era più occupato. Kate e Tristan si trovano di fronte a una serie di eventi molto particolari, che non sembrano avere a che fare con il destino di Charlie, ma che mettono molto a disagio Kate, forse ancora stranita dopo aver rischiato la morte in mare, certa però che il mistero non è mai stato davvero esplorato del tutto. Man mano emergono dal passato episodi inquietanti.
Un noir con tutte le caratteristiche del genere, che ci tengono attaccati alle pagine del libro, dal finale per nulla scontato.
Gli scrittori inglesi di thriller ci sanno proprio fare, mettendo in scena personaggi che si muovono nei piccoli centri rurali dell’Inghilterra, nelle cittadine sperse nel nulla, in ambienti paurosi dal punto di vista naturale, dirupi, forre, fiumi in piena, paludi insidiose, erba altissima, alberi enormi e solitari, fattorie deserte.
Insomma, un ambiente che definirei gotico, che ci riporta ad atmosfere dei grandi classici britannici, Walpole, Poe, Wallace.
Nell’esergo del romanzo, Robert Bryndza cita un verso tratto dall’opera di Marlowe, il grande elisabettiano, Edoardo II:
“Voi dovete essere superbo, audace, allegro, / risoluto , e di quando in quando, se l’occasione / lo porta, dar via anche delle pugnalate.”
In questo ultimo romazo di Bryndza, le pugnalate, anche metaforiche, non mancano.
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