La memoria della cenere
- Autore: Chiara Marchelli
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: NNEditore
- Anno di pubblicazione: 2019
Nel 2017 il romanzo di Chiara Marchelli “Le notti blu” era stato selezionato per il premio Strega, era tra i miei preferiti. Ora con la casa editrice NNE pubblica il suo nuovo inquietante e claustrofobico romanzo, bellissimo: "La memoria della cenere". La cenere del titolo è quella che si spande intorno alla casa in Auvergne, sotto il vulcano Puy de Lug, dove la scrittrice Elena e il suo compagno Patrick si sono stabiliti dopo aver lasciato New York, dove erano conosciuti e dove abitavano da anni.
Elena aveva avuto un devastante aneurisma cerebrale e solo il rapido soccorso di Patrick e la competenza della neurologa Stella le avevano salvato la vita. Dopo l’operazione e la lunga convalescenza, sperando di riprendere tutte le sue funzioni, Elena accetta di seguire Patrick nel suo paese d’origine, Mézac, dove l’uomo, professore universitario, era cresciuto, ma da cui si era presto allontanato per studiare.
Ora la coppia abita nella vecchia casa di famiglia, mangia cibi sani che lui prepara amorevolmente; il vecchio maestro di scuola di Patrick, Bruno, è l’unica persona che frequentano. Un locale dove vanno a bere tutti gli abitanti del piccolo e provinciale centro, è gestito da Sophie, una donna aspra, magra, madre di due ragazzini, palesemente ostile nei confronti della nuova arrivata, italiana valdostana, mezza americana, estranea. Quando arrivano in visita per un fine settimana i genitori di Elena, Luigi e Ada, il vulcano comincia a dare segni sempre più evidenti di movimento che culmineranno in una vera e propria eruzione. La zona verrà evacuata, i mezzi di trasporto fermati, annullati voli aerei e treni, impossibile uscire di casa, mentre una coltre di cenere ed un vento impetuoso devastano tutta la regione a distanza di chilometri.
Lo spettacolo spaventoso del vulcano in eruzione, la lava che scende dal cratere, i materiali incendiari che fuoriescono come bombe incendiarie mettono a dura prova i quattro, chiusi in casa e costretti a confrontarsi. Il rapporto difficile tra Elena e sua madre, quello problematico con il padre e infine anche la vicenda con Patrick avrà degli esiti imprevisti, che la presenza simbolica della tempesta di fuoco e cenere non farà che enfatizzare.
Chiara Marchelli indaga fino in fondo alle relazioni tra genitori e figlia, tra la sua infanzia e la situazione presente, tra la malattia e la riacquistata salute, tra la scrittura e la memoria che ne diventa materia incandescente. Ricordi del passato che affiorano, eventi sconosciuti che appaiono e si colorano di tinte fosche, bugie, segreti, paure, fragilità, insicurezze. Chi è davvero Patrick? E Bruno cosa rappresenta nella vita della comunità del paese? Perché sua figlia Tania non vuole più vederlo? Perché Sophie e Simon suo marito appaiono così estranei? In una settimana, sotto l’incubo del vulcano, tutti i nodi devono venire al pettine, tutti i segreti devono svelarsi, tutte le trame svolgersi.
La lingua di Marchelli è affilata, tagliente, precisa, incalzante. I personaggi sono costruiti con maestria e finezza psicologica, i dialoghi avvincenti, i rapporti familiari analizzati con acume e profondità:
Lascio che mio padre apra la porta e mi rendo conto, stavolta come ogni altra volta in cui accade un episodio del genere, che siamo sulla soglia del capovolgimento, un capovolgimento già avvenuto con mia madre: il momento in cui i figli sono obbligati a dare senza più poter prendere.
Molto intense alcune pagine che la scrittrice affida alle sue memorie di bambina, le giornate in spiaggia con i genitori giovani, i costumini azzurri con i pesciolini, le biglie con le foto dei ciclisti, le sdraie di legno, lo sciroppo di menta, la noia dei lunghi pomeriggi estivi; ricostruzioni di atmosfere, oggetti, abitudini di famiglie, modi di vivere e rapportarsi, ormai scomparsi. Ora i genitori sono anziani, la madre ansiosa e insonne, il padre pignolo e legato ai suoi consueti e rallentati riti della quotidianità, dispiaciuti entrambi che i figli, Elena e suo fratello Federico, abbiano entrambi deciso di lasciare la loro casa e l’Italia.
Un libro denso di risvolti psicologici, di sottintesi, di implicazioni emotive, di ricerca di una improbabile felicità, di una forma di sopravvivenza alla malattia, alla violenza cieca della natura, alla difficoltà dei rapporti amorosi. Una scrittura ricca, una bella prova narrativa, uno stile convincente.
La memoria della cenere
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