La moglie del dio dei fuochi
- Autore: Amy Tan
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
Sicuramente molti conosceranno Amy Tan come l’autrice de "Il circolo della fortuna e della felicità". Gran parte della sua opera letteraria verte proprio sul difficile rapporto tra madre e figlia ed è proprio questo il tema principale de "La moglie del dio dei fuochi".
America, anni ’90. Winnie e Helen sono amiche da quando avevano 19 anni o poco più e ognuna custodisce da anni i segreti dell’altra. Winnie è ormai vedova e ha un rapporto freddo e difficile con sua figlia Pearl, a sua volta sposata con due bambine. Le incomprensioni, i silenzi, gli atteggiamenti distaccati col tempo non hanno fatto altro che allontanarle. Quando Helen scopre di avere una malattia terminale, sente di non poter andare all’altro mondo portando con se il peso dei segreti. Decide quindi di rivelare ogni segreto, compresi quelli di Winnie, che ha gelosamente custodito per anni. Helen comunica a Winnie la sua decisione e, nonostante quest’ultima all’inizio sia restia, infine decide di confessare la verità a sua figlia Pearl.
Cina: la piccola Wei-wei vive in una stanzetta con sua madre, una donna giovane e bella, seconda moglie di un uomo molto più anziano di lei. I costumi e i modi dell’epoca, raccontati dalla piccola Wei-wei (la stessa che poi sarebbe diventata Winnie, in America) ci portano in un mondo e un’atmosfera ben lontana da noi. Dall’infanzia fino alla partenza per l’America. Attraverso gli occhi di Wei-wei conosciamo i costumi, le leggende e le tradizioni cinesi, che prima ignoravamo completamente: il bianco come colore del lutto; o come nei giorni che precedono l’arrivo del nuovo anno cinese si provveda a cancellare ogni debito, ogni macchia dai mobili debba sparire e ogni buco nei pantaloni o nelle tasche vada rammendato.
Un racconto lungo una vita, una vita di sofferenze, umiliazioni, violenze, tragedie, morte e guerra. Questa testimonianza è in realtà un atto d’amore di una madre verso una figlia così lontana da lei. All’inizio del libro è Pearl a parlare in prima persona e a mostrarci i lati negativi di sua madre Winnie, tanto da farla apparire come una donna fredda che vede solo il marcio nelle persone e pensa solo al peggio. In un secondo tempo è Winnie che, narrando la sua storia fin dalla sua infanzia, in prima persona, dimostra e al contempo spiega quello che ha dovuto passare nella sua vita e cossa l’abbia resa una donna forte e debole allo stesso tempo. Prende per mano Pearl e in un certo senso anche il lettore, conducendolo in un mondo sconosciuto, dove la donna e la sua identità non valevano niente. Incontriamo donne schiave del proprio matrimonio, combinato dalla famiglia, la cui unica via di fuga è il suicidio, o il divorzio (se concesso dal marito). Spose senza figli, donne disonorate abbandonate a se stesse e costrette ad abortire alla maniera "campagnola", o donne di successo, cantanti, abbandonate e suicide, o , ancora, donne sposate con zibuyong, (una parola che in America sarebbe tradotta come omosessuale), accusate di essere bugiarde. Donne bugiarde, adultere, fuggiasche, nascoste, comuniste, morte, suicide, dimenticate, uccise, picchiate. La moglie del dio dei fuochi, una donna dai grandi meriti finita nel dimenticatoio, in virtù di un uomo che l’ha solo tradita, è l’esempio calzante per rappresentare la donna nella Cina dagli anni ’20 fino all’invasione comunista.
La moglie del dio dei fuochi
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