La montagna nel lago
- Autore: Jacopo De Michelis
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2024
Una bella lunga storia quella che Jacopo De Michelis costruisce nel suo nuovo romanzo La montagna nel lago, che esce per Giunti dopo il grande successo riscosso dell’autore con il precedente La stazione, il suo primo romanzo.
Il lago del titolo è il più piccolo dei laghi di origine glaciale che studiavamo alle scuole elementari: Maggiore, Como, Garda, e poi quello meno noto, l’Iseo appunto. Lo scrittore ambienta sull’isola che sorge presso le rive del lago, nel comune di Montisola, una trama affascinante che alterna tempi diversi: gli anni settanta, durante la giovinezza dei tre amici che saranno protagonisti della storia, ovvero Cristian, Pietro e Betta, inseparabili dall’infanzia; poi i tempi più vicini a noi, fino agli anni Novanta del secolo scorso; e infine la parte più coinvolgente del romanzo, il periodo intorno all’estate del 1944, quando sul lago d’Iseo si fermò una base della famigerata X Mas, comandata da Giunio Valerio Borghese, ufficiale superiore della Regia Marina che era passato alla Repubblica di Salò ma più precisamente agli ordini diretti dei nazisti, con grande disappunto, per così dire, dei fascisti repubblichini.
Il romanzo si apre con il ritrovamento, da parte di Cristian Bonetti, vigile urbano in servizio a Montisola, del corpo straziato e torturato in un capanno isolato del corpo agonizzante di Emilio Ercoli, un ottantenne proprietario di una fabbrica di reti da pesca, la più importante della zona. Un’anziana mezza matta, Adua, ne ha sentito i lamenti e l’ha segnalato al vigile, mentre da giorni erano state fatte ricerche infruttuose dell’uomo, sparito misteriosamente dopo la consueta passeggiata serale che lo portava da casa al bar del Porto, l’unico posto di ritrovo del paese. Ercoli aveva avuto un diverbio pubblico con Nevio Rota, amico/nemico a cui in molti avevano assistito, e per questa ragione il vecchio pescatore era sospettato di averlo ucciso.
Il figlio Pietro, trentenne giornalista fallito, che vive a Milano dove scrive per un giornale scandalistico e che si è assuefatto alla cocaina e ha debiti con un usuraio, decide di tornare al paese d’origine da cui si era allontanato rabbiosamente molti anni prima, per sfuggire a un padre violento che lo voleva pescatore secondo la tradizione di famiglia, incapace altresì di ascoltare le preghiere di Betta, l’amica del cuore di cui forse era innamorato e che voleva fuggire con lui. Quindi Pietro rientra nel paese per aiutare il padre e scagionarlo dall’accusa di omicidio a cui non crede. Da qui, dopo aver ritrovato gli amici (nel frattempo Betta e Cristian si sono sposati e l’hanno dimenticato) comincia la lunga indagine parallela a quella ufficiale che Pietro e Cristian decidono di compiere insieme, per ritrovare l’antica sintonia, aiutarsi reciprocamente e ritrovare anche Betta. Pietro è convinto che dietro il delitto ci siano segreti legati al passato, Cristian spera di essere notato per la sua intraprendenza dalle autorità e fare carriera nella Polizia di stato.
Ma niente va come appare. In un susseguirsi incalzante di cambi di scenario, mentre si va su e giù con il tempo della narrazione, si scopre pian piano cosa era realmente successo in quel tragico lasso di tempo tra l’agosto e il novembre del 1944 dove delazioni, arresti e torture avevano causato la morte di una giovane e bellissima ragazza, Luce, ebrea in fuga dall’inevitabile deportazione, il cui nome era stato pronunciato del morente Emilio Ercoli cinquanta anni dopo.
Chi era Luce? Cosa era avvenuto in quei tragici mesi nell’albergo Riviera? Che ruolo aveva avuto Ercoli? Era davvero morto l’ufficiale nazista Griem, innamorato della bella Luce?
Jacopo De Michelis ci accompagna tra passato e presente con accuratezza storica, capacità di creare suspense in ogni pagina del lungo racconto che non sembra aver mai fine, tanti sono i colpi di teatro che smentiscono ogni sospetto facendone nascere un altro, in un’affannosa ricerca di una verità che apparirà oltremodo scomoda quanto inattesa. Lo scenario naturale inedito, quello cupo di un lago pieno di piccoli paesi lontani da tutto, fanno da sfondo a questa narrazione da parte di un autore esperto, grande editor e capace traduttore, che si muove con agilità nel dipanare i fili della storia, costringendo il lettore ad una sempre maggior attenzione per arrivare a decifrare una realtà multiforme, dove appare che “nessuno è innocente”.
La montagna nel lago
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La stazione è un romanzo di esordio che si perde un po’ nella parte finale. Mi è piaciuto ma sicuramente meno del secondo che ho trovato gradevole e coerente.