La ’ndrangheta davanti all’altare. La Chiesa che resiste, la Chiesa che si volta dall’altra parte
- Autore: Non disponibile
- Genere: Religioni
- Anno di pubblicazione: 2013
“Cosa succede quando i confini tra Chiesa e ‘ndrangheta diventano così labili da mescolarsi e confondersi? Cosa succede se accanto alla Chiesa che resiste, testimoniata quotidianamente da “apostoli” senza targa come don Pino, don Giacomo, don Ennio, c’è un’altra Chiesa, che si volta dall’altra parte?”
Queste sono le domande de “la ‘ndrangheta davanti all’altare”, scritto da Romina Arena, Paola Bottero, Francesca Chirico, Cristina Riso e Alessandro Russo, realizzato, pubblicato, documentato grazie alla sinergia tra Sabbiarossa Ed, giovane casa editrice indipendente calabrese, e l’Archivio stop’.
Un libro che contiene fatti di cronaca che dimostrano come esiste commistione tra l’organizzazione criminale e la Chiesa (la ’ndrangheta accede ai sacramenti, partecipa ai riti per ottenere consenso tra la gente), ma anche e soprattutto contiene testimonianze toccanti di preti che operano con grande coraggio in “prima fila”, in un clima di difficoltà e a volte addirittura di accusa e minaccia. L’introduzione spiega l’origine storica della componenda, una sorta di accordo losco, non legale e non riconosciuto dall’ordinamento giuridico, che anticipa l’indulgenza, la possibilità quindi di cancellare un peccato e acquistare il perdono, pagando un prezzo stabilito.
“Pagare in relazione al peccato. Pagare, sempre e comunque, alla Chiesa, che in questo modo diventa compartecipe del reato stesso. E ricatta, per assolverlo chi l’ha commesso”.
Nel capitolo seguente si capisce bene come la mafia/camorra/’ndrangheta ostenti da sempre la propria devozione religiosa nelle feste popolari e nelle processioni: gli affiliati s’infiltrano spesso indisturbati nei comitati organizzatori, componendo i drappelli dei portatori delle statue, stabilendo il percorso, le fermate, soprattutto per dimostrare il controllo e il dominio sul territorio. Addirittura all’interno delle loro distorte organizzazioni utilizzano simboli, nomi e rituali che si rifanno a quelli della religione cattolica. Il capitolo centrale di questo libro-denuncia è il decalogo, letto dai mafiosi in maniera falsata e vissuto alla lettera, invece, dai preti, come il vescovo di Locri, monsignor Giancarlo Maria Bregantini, che ha inviato una lettera a tutti i parroci da leggere ai fedeli la domenica successiva, dove si scomunica chi spara e uccide (parole pesanti come macigni). I dieci comandamenti –grazie ai contributi di Giuseppe Creazzo, don Pino Demasi, don Giacomo Panizza e don Ennio Stamile –, raccontano i troppi esempi in cui la ’ndrangheta si è presentata davanti all’altare e nessuno l’ha cacciata ma come coloro che rappresentano la “Chiesa che resiste”, "la buona vita dietro all’altare" hanno affrontato con dei secchi “no” i tanti ‘ndranghetisti presentatisi nei confessionali.
Modello dei tanti coraggiosi preti è Don Ciotti, il fondatore di Libera, che ha recentemente fatto riferimento al nuovo corso del Papa dicendo:
“credo che ci sia dentro di lui la voglia di portare avanti un processo di purificazione, anche all’interno della Chiesa, da un punto di vista del potere. La Chiesa è una Chiesa povera vicino ai poveri, la Chiesa deve essere più profetica e meno diplomatica. Soprattutto la Chiesa deve essere una Chiesa che sceglie la sua essenzialità. Una Chiesa libera”.
“Anche la Calabria attende il nuovo corso di Francesco”.
Gli ultimi capitoli del libro-inchiesta continuano a raccontarci episodi di cronaca della storia malavitosa calabrese in cui la verità del Vangelo è smarrita e travisata, ma dalle pagine finali emerge l’operato dei buoni pastori, la speranza che gli esempi positivi sono tanti e che resistere serve, eccome serve.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La ’ndrangheta davanti all’altare. La Chiesa che resiste, la Chiesa che si volta dall’altra parte
Lascia il tuo commento