La nostra ultima canzone di S.K. Falls

“La nostra ultima canzone” è uno young adult autopubblicato online e, avendo riscosso un grandissimo successo è stato notato e pubblicato dalla casa editrice Piemme (2015) di S.K. Falls. E’ un romanzo autoconclusivo.

Saylor sin da bambina soffre della sindrome di Munchhausen, ovvero le piace ammalarsi per attirare l’attenzione, quindi cerca in tutti i modi di entrare in contatto con virus e batteri.

“Avevo sette anni quando ho ingoiato il mio primo ago. Mia madre andò fuori di testa e mi portò di corsa al pronto soccorso. E ’rimasta al mio fianco tutta la notte. Non ho mai voluto che finisse”

Saylor è cresciuta in una famiglia scostante, il padre sempre in viaggio per lavoro e la madre chiusa in un mondo tutto suo, è figlia unica e il bisogno di attirare l’attenzione della madre è sempre stato fortissimo. Ma più lei cercava affetto dalla madre, più questa si allontanava.
Un giorno il suo psicologo le consiglia di fare volontariato in ospedale e lei accetta, pensando che è un’ottima opportunità per ammalarsi più facilmente, anzi avrà un sacco di attrezzatura a disposizione che non può più ordinare via internet. Non sa che sarà proprio questa esperienza a cambiarle la vita.
Dopo alcuni giorni di volontariato, Saylor si ritrova nella stanza dove si riunisce il gruppo di MTMD ovvero malati terminali e malattie degenerative e mentre sfoglia un libro sulla sclerosi multipla incontra Drew, un ragazzo affetto da una malattia degenerativa. Da qui nasce la bugia, Sailor si finge malata di sclerosi multipla e comincia a frequentare il gruppo.

In questo gruppo Sailor conosce persone meravigliose che diventano suoi amici e poi c’è Drew, lui le fa battere il cuore, la fa sentire normale, e in entrambi nasce un sentimento profondo.

“Non mi era mai capitato di guardare una persona negli occhi per cercare di capire chi fosse e cosa intendesse dire con le sue parole. Fu come guardare il cielo. Ebbi la sensazione di poterlo fare all’infinito senza mai stancarmi. Che cosa aveva di tanto speciale questo ragazzo?”

Ma in Sailor comincia a nascere il senso di colpa per tutte le sue bugie che ha raccontato, si sente marcia dentro, ma ha paura di rivelare la verità, paura di perdere Drew, la cosa più bella che le sia mai capitato in vita sua.

“Ma se la voce della ragione cercava di rimettermi in riga, ce n’era un’altra più insidiosa e molto più piacevole da ascoltare”

Così prima di rivelare la verità, decide di trascorrere con Drew qualche giorno insieme. Ogni momento passato con lui è qualcosa di speciale, Sailor si sente bene, la voglia di ammalarsi sembra essersi dileguata, il suo cuore è pieno d’amore, un sentimento ricambiato, lei è finalmente amata, anche se è "difettossa", "sbagliata", come lei stessa si definisce.

Ma quando uno dei ragazzi del gruppo muore, Sailor viene messa di fronte alla realtà, vede la solitudine, la disperazione e la sofferenza, allora capisce cos’è realmente la malattia e dentro di se si sente ancora peggio, sporca, brutta, per aver fatto credere a quelle persone cose che non erano vere. Ma l’amore che prova per Drew è così vero, forte e sincero, potrà mai perdonarla per le sue menzogne?

Un romanzo che ci mette di fronte alla realtà, a malattie diverse che portano tutte alla morte. Ma il romanzo è anche pieno di vita, per quello che vive la protagonista, per un amore straordinario e commovente. E’ questo che mi ha trasmesso questo romanzo.

“E’ una maschera quella che indosso. La mia pelle è miglia al di sotto. Da qua non vedo la superficie. Ma forse non era destinata a me”