La nuova Svevia. Svevia nella storia contemporanea
- Autore: Sibalio
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
Sibalio, chi è costui? È il nome dell’autore in alto sulla copertina del fantastorico La nuova Svevia. Svevia nella storia contemporanea, pubblicato qualche mese fa da Pathos Edizioni, casa editrice indipendente torinese (ottobre 2023, 296 pagine).
Cosa significa il codice U-2622, sotto l’immagine di un iceberg inquadrato da un mirino (lenti prismatiche di un periscopio, detto col senno di poi)?
È un romanzo o un rebus? Tanto più che il titolo impaginato dopo la gerenza riporta La nuova Svevia. Svevi nella storia contemporanea, in un volume allestito sempre con fantasia grafica dalle edizioni torinesi. Ogni volta una sorpresa, stavolta la chicca dei numeri delle pagine stampigliati sulla miniatura della falsa torre di un sommergibile, quella che i profani chiamano torretta.
I rompicapo non finiscono qui, se prima dell’introduzione e dell’incipit si legge:
“Siate sempre spinti a interpretare il nostro passato! Storia e fantastoria s’intrecciano con protagonisti veri o frutto di fantasia”.
Va pure osservato che in una presentazione su YouTube l’autore aggiunge enigmi a enigmi, accennando a una segretissima base polare, che custodirebbe segreti del Reich nazista.
Poste tante domande, solleticata la curiosità di lettori, è il momento di cominciare a dipanare la rete di misteri in questo prodotto di narrativa storica assolutamente di rilievo, non fosse altro per l’argomento poco trattato dai romanzieri, dalla seconda metà del Novecento in poi.
Per fare chiarezza sullo scrittore, Sibalio è lo pseudonimo di un medico di Lucera (Foggia). Classe 1960, scrive da una ventina d’anni. È appassionato di storia e attratto dagli Svevi, popolo di origine germanica che ha intensamente interagito con l’Italia nel XII e XIII secolo. Infatti, ha proposto nel suo ventaglio di nove testi la trilogia di romanzi storici “La nuova Svevia”, con i precedenti L’Alemanno. Svevi nel Basso Medioevo (2021) e Gli Svevi di Braga. Svevi nell’Alto Medioevo (2022).
Altra curiosità: Sibalio propone in questi suoi libri un caratteristico stemma araldico: uno scudo normanno con un serpente attorcigliato a una spada (come un caduceo). Sull’elsa è inciso: Semper Basilius.
Abbiamo premesso che il contesto del romanzo è fantastorico. Conduce lontano, molto lontano, fino in Antartide.
Siamo alle battute finali della seconda guerra mondiale, alla Germania hitleriana sono rimaste ben poche risorse belliche. Le migliori sono gli U-Boot di ultima generazione, della flotta subacquea della Kriegsmarine. Si distinguono i sottomarini Classe XXI e XXIII, mezzi all’avanguardia, in grado di navigare sotto la superficie del mare senza l’obbligo di emergere spesso per ossigenare il battello e ricaricare le batterie, grazie ad apparati innovativi come gli snorkel, che captano aria dall’esterno anche in immersione, a quota periscopica.
Nei primi mesi del 1945, l’ammiraglio Dönitz, comandante della Marina militare tedesca, affida uno di questi gioielli al giovane capitano di vascello Albert Weber, un sassone di umili origini, decorato e promosso per il valore dimostrato nelle missioni. Negli ultimi anni del conflitto, a causa delle perdite l’età media degli equipaggi si è abbassata e i veterani hanno poco più di trent’anni, con un’esperienza di guerra relativamente ridotta.
Cancelleria e Alti Comandi covano il sogno di un fantomatico Quarto Reich. Considerato l’inevitabile crollo del Terzo Reich nella madre patria accerchiata, la Nuova Svevia resta l’unica speranza di “sopravvivenza della razza ariana”. Un progetto che va perseguito a ogni costo.
Il pensiero di Amélie esposta ai rischi della guerra non abbandona Weber. Lasciato il porto di Danzika con ogni cautela, conduce l’U-Boot a Fuerteventura completando la prima parte della missione, secondo la rotta settentrionale ordinata dai servizi segreti di Berlino. Tutti sono sorpresi che non sia stato scelto un ufficiale più esperto per condurre un’operazione che s’immagina di estrema importanza. A bordo dell’U-2622 è imbarcato anche personale delle SS.
Fanno tappa nell’isola spagnola. Le convenzioni internazionali consentono di sostare alcune ore in un porto neutrale. Qui, degli ufficiali tedeschi consegnano quattro casse. Sono pesantissime, servono otto uomini per caricarle a bordo.
Albert può aprire la busta con gli ulteriori ordini superiori solo una volta ripresa la navigazione in Atlantico, il 13 febbraio 1945.
Resta sgomento:
“Prossimo obiettivo: Nuova Svevia, Base Antartica 211. Livello Missione: Streng geheim, Segretissimo. Direzione: Antartide. Rientro in Patria: non previsto”.
Antartide, come sarebbe a dire? Non è previsto il rientro in Germania? Allora non torneranno mai a casa!
Eppure, il giovane comandante è sollevato dall’avere ricevuto finalmente ordini definitivi. Non ci sono alternative, si tratta di raggiungere l’Antartide. Una volta arrivati, potranno pretendere risposte sul futuro.
L’opacità di una missione tanto oscura aumenta, man mano che la spedizione procede. Tutto avrebbe dovuto diventare chiaro, invece cresce l’ansia di procedere alla cieca, un equipaggio di cinquanta uomini avviato verso un destino ignoto... e poi, quelle quattro casse piene di chissà cosa?
Materia per un romanzo eccellente c’è tutta, tra historical fiction e fanta azione.
La nuova Svevia. Svevia nella storia contemporanea
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