La partita. Il romanzo di Italia-Brasile
- Autore: Piero Trellini
- Genere: Sport
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2019
I migliori interpreti dell’epos calcistico hanno quasi sempre un’estrazione proletaria: se Marco Tardelli non avesse fatto il calciatore avrebbe continuato a fare il cameriere, Zoff il meccanico e Bruno Conti il muratore. Nel 1982 il calcio non era povero, ma le cifre che circolavano intorno ai “cartellini” dei più bravi, erano bruscolini paragonate a quelle di oggi. Ecco: se c’è qualcosa che manca al calcio attuale è l’innocenza.
Il football va ancora bene come metafora di vita, ma - aldilà delle stereotipie dichiarative dei calciatori – manca di epica, è carente di cuore. Privo di quelle antinomie - schiappe contro campioni, poveri-contro-ricchi - che rendevano la partita una faccenda di riscatto, di onore, di sangue e sudore.
Spagna ’82 non aveva previsto il colpo di scena dei giocatori normali sul tetto del mondo. Sparpagliati per i gironi del primo turno, in campo si contavano campioni da collezione delle figurine - argentini, brasiliani e tedeschi, in primo luogo -, tanto più che l’Italia l’aveva sfangata per un soffio: un discusso 1 a 1 con il Camerun imbattuto. Insomma all’inizio il gioco della nazionale stenta, Paolo Rossi - reduce di squalifica per calcio-scommesse - cade (spesso) e per il resto arranca ed Enzo Bearzot è nel mirino dalla critica. La vittoria degli azzurri ai mondiali di Spagna parafrasa le tappe dello schema di Propp sulla fiaba: equilibrio iniziale, rottura dell’equilibrio iniziale, peripezie dell’eroe, ristabilimento dell’equilibrio. Dopo l’affanno delle prime tre partite, ai nostri eroi tocca un girone di ferro: Argentina e Brasile, in pratica una morte annunciata. Come va, invece, a finire lo racconta la storia. Finisce che i biancocelesti sono stesi da un uno-due Tardelli-Cabrini (l’operaio Claudio Gentile che cancella Maradona è epos pure quello) e i brasiliani da una tripletta del sin lì a secco Paolo Rossi (l’anti-eroe che dà l’assalto al cielo delle stelle Zico, Falcao, Cereso, Socrates, Eder). È il pomeriggio del 5 luglio 1982. Dalle nostre parti c’è un caldo torrido e anche in Spagna non si scherza: Italia-Brasile finisce 3 a 2 e fa il suo ingresso nella leggenda: la partita più bella della storia, quasi un remake di Italia-Germania 4-3 di Mexico ’’70. Avvincente - e sorprendente - al punto da diventare materia di romanzo. Un romanzo a sua volta serrato e coinvolgente, qualcosa di più di un saggio narrativo. Si intitola La partita. Il romanzo di Italia-Brasile (Mondadori, 2019) e lo scrive Piero Trellini, nel modo in cui si scrivono le grandi storie della vita.
Il 5 luglio 1982 l’Italia di Enzo Bearzot batté il Brasile divenendo sei giorni dopo campione del mondo. Fu uno snodo cruciale per la ridefinizione dell’identità italiana. Un momento che, come aveva previsto Giovanni Spadolini salutando gli Azzurri prima della partenza per la Spagna, avrebbe inciso nelle nostre vite molto più di tutte le altre, più importanti, vicende politiche.
Dentro e fuori il terreno di gioco, Italia-Brasile rappresenta dunque una sterzata, e non soltanto per i destini dei calciatori. Italia-Brasile rappresenta uno snodo per chiunque abbia contribuito, o anche soltanto sfiorato, il prima e il dopo della partita: gli allenatori, l’arbitro, i giornalisti, gli spettatori stessi. L’imprevista rivalsa su un destino annunciato – i sommessi azzurri predestinati alla sconfitta, i raggianti brasiliani al trionfo, per compiacenza diretta del dio pallone -, un duello tra catenacciari per statuto e offensivisti per vocazione, una classica tenzone tra giocatori-normali e giocatori-super con ribaltamento finale dei ruoli.
Piero Trellini enuncia tutto ciò prestando occhio e orecchio alle tante stratificazioni dell’incontro e alle sue ricadute sulla Storia.
La partita è di prosa luminosa e spessore muscolare: 600 pagine nutrite di retroscena, contro-vicende, digressioni, divagazioni, suspense e sottotraccia l’aura omerica che ci vuole per riferire vite e gesta degli eroi che fecero l’impresa. Un mantra indimenticabile, più che una formazione di calcio: Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Antognoni, Graziani…Un libro poderoso, avvincente e imperdibile.
La partita. Il romanzo di Italia-Brasile
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