La principessa del Volterraio e nuovi racconti
- Autore: Romano Bavastro
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2004
Verso la metà di Settembre mi sono ritrovata, per la prima volta nella mia vita, all’Isola d’Elba. Non vi sto a spiegare il perché e il percome fossi capitata, fuori stagione, in un posto talmente vicino, ma da me fino a quel momento ignorato quasi a bella posta. La stagione volgeva già al fresco, il che non mi dava certo voglia di imitare gli ultimi temerari che insistevano a immergersi nel mare o in piscina. L’affollamento dell’estate era un ricordo, in particolare per il paesino di tre case nel quale ero capitata, Bagnaia: una minuscola caletta bordata da alcune casette basse, un bar, due ristoranti, un minuscolo emporio, una chiesetta. Poco più in là, il residence che mi ospitava, e a dominarlo, presenza imponente, allo stesso tempo misteriosa e rassicurante, il monte Volterraio, con il rudere del castello sulla sua cima a farmi chiedere a me stessa, nel guardarlo ogni mattina, che vita avessero mai potuto fare i suoi antichi abitanti. Non era pensabile, quindi, che potessi lasciare questo libro lì dove l’avevo visto, nel piccolo emporio del paese, fra una cipolla e una cartolina.
Le note di copertina spiegano che la prima edizione di questa raccolta è del 1988, ma che, per questa ristampa, sono stati aggiunti nuovi racconti (da qui il sottotitolo). Non si nota, però, la differenza tra i vecchi e i nuovi, ne’ per stile ne’ per ambientazione. E’ una raccolta di semplici miniature, non di quelle cesellate e raffinate e magari arricchite da intarsi in oro, ma di quelle appena appena sbalzate nel legno, con forme nette e lineari, a volte spigolose, ma corpose e sincere come le scene che rappresentano, figlie del popolo e di un ambiente ristretto, isolato, ma che i suoi abitanti sembrano considerare tutto meno che soffocante. Un ambiente che basta a se stesso ma nel quale i forestieri vengono accolti senza se e senza ma, e diventano presto parte integrante della comunità.
Piccole storie, piccole cronache senza alcuna pretesa di insegnare alcunché, solo racconti di momenti di vita comune che chiunque, fra di noi, potrebbe avere attraversato. Amori, matrimoni, tradimenti, uscite in mare o in montagna, personaggi particolari che vengono guardati con dubbio ma, infine, accettati da tutti. Aneddoti da raccontare fra vicini, spesso senza capo ne’ coda, discorsi per riempire una serata con i pochi fatti che il ridotto borgo mette a disposizione. Le donne e gli uomini siedono in circolo, le voci raccontano, e intanto la sera scende, con la sua brezza lieve.
Alcuni racconti possono scadere nel greve, anche se non vengono mai usate parole pesanti o troppo esplicite; altri sono di una poesia evanescente e disarmante. I più fiabeschi e misteriosi sono certamente quello che dà il nome alla raccolta, storia di una misteriosa donna benvoluta da tutti che però finirà malamente, e “La morte di Marco”, storia di un ragazzo sfortunato la cui dipartita alimenterà leggende incontrollate. Triste e vero “L’amante deluso”, tenero e divertente “Ettorino innamorato”, venati di malinconia “La vera storia della ballerina” e “I segreti di Maria". Vi sono poi due racconti, “La scuola di Radamsky” e “Invenzioni, amori e disfatte di un promettente tenore”, che rappresentano due versioni della stessa storia, elaborata diversamente e con sviluppi differenti.
La lettura scorre calma e leggera, senza picchi di tensione estranei a un microcosmo come quello elbano. Come un album di fotografie del passato, che parlano senza avere bisogno di urlare.
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