La prova del budino. Il senso comune e la nuova scienza della mente
- Autore: Pietro Perconti
- Genere: Scienza
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2015
Il titolo intrigante e spiritoso de La prova del budino rimanda ad un famoso aforisma inglese “the proof of the pudding is in the eating” che alcuni incautamente attribuiscono ad Engels. Con questo libro, Pietro Perconti intende ricomporre la frattura tra la scienza della mente e la conoscenza del buon senso. Nel corso del tempo si è indagato e sono state date diverse soluzioni circa l’autentico significato della natura umana come identificarla. Ci si è rimessi al senso comune come una sorta di pilota automatico per comprenderla, ma diverse e configgenti sono le accezioni in ragione della diversa dimensione politica e della multiculturalità diffusa per cui il “senso comune” di alcuni è in contrasto con il senso comune di altri. Differenti sono nel mondo odierno le sensibilità come ad esempio nel campo dei diritti civili, sul ruolo della donna nella società, sulla liberalizzazione delle droghe leggere etc..etc. Questo è dovuto prevalentemente al processo di secolarizzazione che opera nella società odierna, al vento di globalizzazione che ha fatto assumere come propri fenomeni ed aspetti che prima rivestivano una patina di esotico. Il senso comune è diverso da quello del passato e risulta erroneo fare riferimento ad una nozione univoca e fissa mentre, come diceva Eraclito di Samo, il filosofo del Panta rei, tutto scorre. Non sembri estraneo o azzardato a questo riguardo richiamare il mondo della robotica, il mito di Prometeo ed ancora Frankenstein in cui si vuole che la creatura fatta dall’uomo possegga di suo un “senso comune” o meglio glielo si vuole conferire quasi a propria immagine e somiglianza. Ma appare oggigiorno più pertinente il ricondursi al mito di Pigmalione, nel quale prevale l’aspetto dell’apprendimento.Come si vede, si va indietro agli albori della storia dell’uomo per comprendere l’adozione e l’identificazione del senso comune. Ma un richiamo è pure possibile con la macchina di Alan Turing e con il suo celeberrimo test per comprendere se come interlocutore vi sia la macchina o un uomo. Peraltro il problema è se sia preferibile sempre rifarsi al senso comune e se sia utile per evitare tragedie come quella del disastro aereo della GermanWings causato dal copilota suicida o dal pilota automatico. Se nel momento giusto si fosse presa la cloche dell’aereo, si sarebbe evitato il disastro aereo, ma quale è il momento giusto?
Le macchine sono diventate ormai una sorta di protesi di noi stessi a cui ci rivolgiamo perché pensiamo che la macchina non sbaglia mai. Si ha con le macchine un rapporto paritario o strumentale? Nel finale della conferenza di presentazione del libro è stata citata una vecchia barzelletta tratta da “Io e Annie” di Woody Allen, quella dove uno va dallo psichiatra e dice: "Dottore mio fratello è pazzo, crede di essere una gallina", e il dottore gli dice: "perché non lo interna?" e quello risponde: "e poi le uova chi me le fa?".
La prova del budino. Il senso comune e la nuova scienza della mente
Amazon.it: 11,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La prova del budino. Il senso comune e la nuova scienza della mente
Lascia il tuo commento