La ragazza invisibile di Torey L. Hayden

La ragazza invisibile (Corbaccio 2022, titolo originale The Invisible Girl. The True Story of an Unheard Voice, traduzione di Lidia Corradini Caspani) è il nuovo romanzo della scrittrice statunitense Victoria Lynn Hayden, nota come Torey L. Hayden. Hayden vive da molti anni in Inghilterra; i suoi libri sono tradotti in numerose lingue e hanno venduto 25 milioni di copie in tutto il mondo.

Psicologa infantile e docente universitaria statunitense, ha scritto una serie di libri basati sulle proprie esperienze con bambini problematici. Torey L. Hayden commosse i lettori con il bestseller One Child (1980), pubblicato in Italia nel 1993 da Corbaccio con il titolo Una bambina. In soli otto giorni l’autrice scrisse la storia di Sheila, bambina aggressiva, priva di ogni autocontrollo, dal travagliato passato ma dall’alto quoziente intellettivo. Nella “classe dei matti” della giovane insegnante Torey, la bambina Sheila avrebbe trovato qualcuno che avrebbe compreso il suo dramma e quindi offerto un’opportunità. Non stupisce quindi il fatto che l’autrice, grazie alla sua esperienza professionale nelle scuole speciali per bambini problematici dapprima negli Stati Uniti e poi nel Galles, sia diventata una specialista nell’ambito della psicopatologia infantile, portando alla luce vicende di ragazzini e ragazzine invisibili, apparentemente perduti ma che avevano solo bisogno di essere ascoltati.

“La signora Thomas ha detto che mi avrebbe aiutato”.

Anche Eloise era una ragazzina invisibile, la cui voce era inascoltata, adolescente dinoccolata con il volto ovale e lunghi capelli biondo avana arruffati, il cui aspetto semplice, lineamenti insignificanti, occhi di un grigio-azzurro banale, bocca piccola e labbra sottili, nascondeva una grande sofferenza e un enorme disagio psicologico.

Questa piccola grande donna spostata da una famiglia affidataria all’altra come se fosse stata una pallina da ping pong era disperata. Ciò era dimostrato dal fatto che nella borsa di Eloise, Torey aveva trovato ben cinque scatole di paracetamolo. Comprare cinque scatole voleva dire avere un piano preciso in mente e per l’insegnante Torey significava una sola cosa: suicidio. Era accaduto qualcosa di grave, gravissimo, Eloise aveva bisogno di aiuto e solo Torey poteva aiutarla, perché aveva percepito in Eloise un pericoloso comportamento autolesionista.

Un’adolescente disastrata, un’insegnante dotata di pazienza e perseveranza, ma solo la passione per il proprio lavoro, l’affetto per i suoi bambini difficili e un’eccezionale empatia si sarebbero rivelati ancora una volta determinanti per risolvere l’ennesima sfida di una straordinaria educatrice, che non aveva paura di lottare a fianco dei suoi pupilli.

“Terrorizzata, guardai in corridoio, da entrambe le parti. Niente. Eloise era scomparsa”.