La regina della musica di Nicola Mazzacane

La regina della musica (De Tomi Editore, 2024) di Nicola Mazzacane è un romanzo particolare che parla di musica e di lavorazione del legno, queste le attività a cui si dedica fin da giovanissima la protagonista, Susan Chambers.
Dai suoi genitori, nel Wisconsin di fine Ottocento, Susan ha imparato l’arte di intagliare il legno, ma non è questo il suo destino.
La musica diventerà la sua passione e il suo talento le consentirà di raggiungere la fama come pianista nell’Europa del Novecento.

Susan pensò più volte alle emozioni provate con scalpelli, punteruoli, sgorbie e coltellini. Era consapevole che quel mestiere le piaceva […] Eppure, tutto questo non le suscitava le stesse emozioni che provava quando pensava alla musica e al pianoforte.

La melodia delicata e struggente le accarezzò l’anima e quasi le sfiorò i capelli, vibrando poi sulla superficie della pelle. […] Ciò che lei avrebbe fatto della sua vita le era ancor più chiaro […].
Doveva solo riuscire a dirlo.
Doveva solo crederci.
Doveva solo.

Accanto a Susan, altre donne sono protagoniste di questa vicenda: la madre Maggie, insieme alla quale Susan lavora alle loro creazioni, poco remunerative ma meravigliose.

La durezza media del legno di quercia non permetteva un lavoro di precisione assoluto [...] Maggie iniziò scavando con delicatezza per tutto il contorno dello scudo, dandogli profondità e cercando di ottenere un effetto ottico [...]

E la nonna Miranda, morta quando Susan aveva solo pochi anni, ma sempre presente anche come voce del suo diario;

Anche oggi ho spiegato a Susan che, se da grande vuole fare lo stesso mestiere dei suoi genitori, deve prima imparare ad amarlo, il legno. E deve saperlo accarezzare, guardare, riconoscere anche solo al semplice tatto.

E soprattutto la maestra di scuola - e poi di musica - Abigail Adams, con la sua vita difficile e il suo ruolo fondamentale.

«Ma come facevi a sapere del pianoforte? Io non ti ho mai rivelato di averne uno».
[...]
«E cosa cerchi, Susan?»

Anche il pianoforte non è solo un oggetto, ma un vero protagonista, che unisce insieme arte del legno e arte della musica, soprattutto dopo che Susan e Maggie hanno lavorato alla sua riparazione.

Volarono via sette giorni, non uno senza che fosse sfruttato da mattina a sera, non uno che non avesse visto sudore scendere dalla fronte di Susan e Maggie. Le curvature, le modanature, gli intagli decorati e le onde con bordi a fiori sulla facciata alta, nonché l’effetto specchiato del legno lucidissimo sullo sportello che copriva i tasti: tutto eseguito alla perfezione.

I capitoli sono accompagnati da suggerimenti di opere musicali che sottolineano le vicende raccontate nel testo.
La presenza di QR Code all’inizio di ogni capitolo rende semplice reperire le opere.

Il volo del calabrone. Dall’opera di Nicolaj Rimskij-Korsakov “La fiaba dello zar Saltan”.
Gvidon, il protagonista, viene trasformato proprio in un calabrone e il compositore riproduce alla perfezione il ronzio dell’insetto nel tentativo di raggiungere la nave dove Gvidon arriverà, senza essere visto dallo zar, suo padre, che l’aveva abbandonato alla nascita con la madre.

Un ronzio costante ma per nulla fastidioso: quello che Susan continuava a sentire nella sua testa, per la musica, era forte e incessante come arrivasse proprio dalle ali di un calabrone.

Nicola Mazzacane, appassionato di storia e di musica, ha studiato giurisprudenza e lavora nel settore commerciale. Oltre a La regina della musica ha pubblicato racconti e il romanzo d’esordio Tre campanellini d’oro (Phasar Edizioni, 2018).