La rosa di Provenza
- Autore: Carol McGrath
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Tre60
- Anno di pubblicazione: 2024
La rosa di Provenza (Tre60 2024, titolo originale The Silken Rose, traduzione di Ilaria Katerinov) di Carol McGrath è dedicato alla figura di Eleonora di Provenza, in francese Éléonore de Provence e in inglese Eleanor of Provence (Aix-en-Provence, 1223 circa – Amesbury, 24 o 25 giugno 1291), regina consorte d’Inghilterra e duchessa consorte d’Aquitania dal 1236 al 1272.
“La strada da Dover a Canterbury era impantanata dal fango invernale e l’avanzata era lenta”.
Canterbury, gennaio 1236.
Eleonora di Provenza, chiamata nel romanzo “Ailenor” (l’originale nome occitano) principessa di Provenza, non aveva mai visto un tempo simile in tutta la sua giovane vita di tredicenne. Tirò indietro la tela oliata, che riparava dalla pioggia l’interno della lunga carrozza squadrata, e scrutò il paesaggio di gennaio. Trovò a fissarla una varietà di volti smunti; figure strette in pesanti mantelli che guardavano i leoni dorati di Savoia e Provenza varcare la porta meridionale di Canterbury per immettersi nelle anguste strade della città.
In questo appassionante romanzo storico, che si legge tutto d’un fiato, abbiamo modo di ammirare una donna dotata di grande energia, amante delle lettere e spirito profondamente religioso, una delle quattro figlie di Raimondo Berengario IV conte di Provenza e di Beatrice di Savoia, che sposò il 14 gennaio 1236 a Canterbury Enrico III d’Inghilterra, che con questo matrimonio cercava di conquistare una base più solida per i suoi domini nel continente.
Dopo La rosa di Castiglia (Tre60, 2023), dove l’autrice aveva tolto dalla polvere dell’oblio Eleonora di Castiglia (Burgos, Spagna, 1241 – Harby, Inghilterra, 29 novembre 1290) regina consorte d’Inghilterra e contessa di Ponthieu dal 1272 al 1290, Carol McGrath torna a raccontare figure di donne coraggiose, ardimentose, pronte a sfidare il loro destino.
È il caso di Lady Eleonora, che illumina il suo tempo, sfidando il volere degli uomini. Volere è potere anche per Eleonora, la quale, sebbene la Chiesa cattolica non abbia mai ufficializzato il suo culto, è localmente considerata una santa.
Il presente testo è il primo volume di una trilogia dedicata alle regine medievali, che vennero definite “lupe” da molti baroni e cronisti contemporanei. Tutte e tre erano straniere. Erano regine potenti. Hanno stravolto certi elementi della nobiltà in modi diversi.
Ailenor di Provenza è accusata di nepotismo, Eleonora di Castiglia di avidità, e Isabella di Francia “non è una di noi”.
Queste donne, ciascuna a modo suo, non hanno goduto di una reputazione storica incontaminata. Ingiustamente. Quindi, l’obiettivo che si è prefissata l’autrice è di far uscire queste tre regine medievali dall’ombra della Storia e portare alla luce parti significative delle loro vite.
Ailenor di Provenza è la prima di queste regine straniere. A lei segue la nuora, Eleonora di Castiglia, la cui abilità nell’acquisire e sviluppare proprietà immobiliari fu disapprovata dai baroni che persero quelle proprietà a causa sua. La regina suscitò le proteste della Chiesa a causa dei suoi metodi, come l’assunzione di debiti dai prestatori di denaro e il pignoramento delle terre dei debitori. La terza regina della trilogia è Isabella di Francia, nuora di Eleonora di Castiglia.
“Lasciò ricadere la tenda e si ritrasse tra le sue pellicce. Diluviava sempre, in quel Paese? Era così diverso dai campi dorati della sua Provenza, su cui splendeva il sole d’inverno e d’estate”.
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